I consiglieri della Regione Lombardia Roberto Mura, Federico Lena e Antonello Formenti hanno deciso di lasciare il gruppo Lega Salvini Premier e costituire un nuovo gruppo regionale. Un divorzio motivato dalla convinzione che il partito plasmato su Matteo Salvini, che peraltro alle ultime politiche è crollato all’8,9%, non sia più riformabile: a creare tensione sono i malesseri interni, la non predisposizione all’ascolto delle innumerevoli criticità territoriali e l’abbandono totale delle tematiche autonomiste nordiste. Dopo la sfida lanciata a Salvini da Bossi con la creazione del Comitato Nord, la battaglia politica nel Carroccio è solo agli inizi. I segnali di insofferenza della fronda ribelle sono stati fin qui numerosi e ripetuti, la creazione un nuovo gruppo in Consiglio regionale, autonomista e vicino alle sensibilità del Comitato Nord, è la mossa concreta e plateale da parte di coloro che, nel solco bossiano, intendono «rinnovare l’identità» della Lega. La contrapposizione tra i fedeli salviniani e i nostalgici del Senatur era sempre più evidente, accentuata anche dagli sconti a colpi di voti nei congressi provinciali. In Lombardia la «linea Salvini» ha ceduto in due roccaforti importanti, Bergamo e Brescia. A Varese, città di Roberto Maroni e dove Bossi fondò la Lega nel 1984, il candidato del Capitano ce l’ha fatta per soli dodici voti. I malumori dei consiglieri regionali sono evidenti, nei giorni scorsi aleggiava un possibile faccia a faccia tra Bossi e Salvini, il quale da parte sua ostentava serenità: «Il Comitato del Nord? Non c’è nessun problema. Io sono assolutamente tranquillo», assicurava ieri. Nel frattempo le tre firme sufficienti per creare il nuovo gruppo c’erano già e stamane la richiesta di Mura, Lena e Formenti è stata presentata all’ufficio di Presidenza. Tra i possibili aderenti che potrebbero aggiungersi si fanno i nomi di diversi consiglieri regionali come Max Bastoni, Simona Pedrazzi, Alex Galizzi e Marco Mariani. La linea del Carroccio è quella di riconfermare tutti i consiglieri uscenti per le prossime elezioni che dovrebbero svolgersi il 12 febbraio, ma alla luce del calo di consensi parecchi potrebbero non essere rieletti. «Più che una nuova proposta politica – riflette un leghista di lungo corso – mi sembra il partito dei delusi e di chi sarà escluso». In ogni caso, da questo momento si aprono nuovi scenari. Innanzitutto gli scissionisti potrebbero appoggiare la coalizione di Letizia Moratti, che ha già accolto i bossiani, in corsa per la presidenza contro il leghista Attilio Fontana (governatore in carica) e Pierfrancesco Majorino, il candidato del Pd. Per Salvini è una grossa grana da risolvere, si attende la sua reazione. Potrebbe tentare di bloccare sul nascere la fronda, limitando il più possibile le uscite dalla Lega e contenendo il danno, oppure lasciar correre, innescando però una pericolosa conta interna.
Home Parlamento&Governo Lega, scissione in Lombardia: tre consiglieri regionali dicono addio a Salvini