“Sono trascorsi trentacinque anni da quel terribile 23 novembre 1980 che segnò profondamente l’Irpinia. Pochi secondi che sconvolsero le nostre vite, ne spezzarono molte altre, cambiarono il corso della nostra giovane esistenza imprimendole una direzione inaspettata. Quella data segnò per tanti di noi l’inizio di una fase nuova”. Così la presidente del Consiglio regionale Rosa D’Amelio interviene in occasione del 35esimo anniversario del terremoto dell’Irpinia. “Un pensiero va oggi ai tanti – molti dei quali miei cari amici – che a quella scossa non sopravvissero: il dolore per la loro perdita è ancora vivo, la ferita provocata da quei novanta drammatici secondi non si è mai completamente rimarginata. Così come è ancora forte la carica emotiva nel ricordare i giorni che seguirono, lo sforzo per ripartire che la nostra terra produsse e il calore generato da quell’onda umana fatta di volontari che da ogni parte d’Italia, e non solo, accorsero in Irpinia. Portarono aiuti reali, concreti che ci permisero di fare fronte all’emergenza infondendo nelle nostre comunità speranza. Nacque ad esempio da quella esperienza la Protezione Civile in Italia – continua la presidente D’Amelio. – Ricordo con emozione i tanti giovani che decisero di restare, di mettere al servizio della nostra terra sensibilità e professionalità diverse per soccorre e ricostruire, per regalare un futuro ai paesi del cratere”. “Di quella esperienza abbiano il dovere di fare memoria. Anche per questo motivo ho scelto la data del 23 novembre per celebrare in Consiglio regionale i 40 anni della legge 405 che istituì i consultori familiari. Fu nell’immediato dopo terremoto, grazie all’impegno delle donne da subito in prima linea nell’organizzare i soccorsi, che in Irpinia aprimmo i primi consultori. Trentacinque anni dopo – conclude – abbiamo ancora molto da fare per lo sviluppo e la tutela del territorio, come dimostra la recente alluvione del Sannio. Ricorderemo quei giorni e rifletteremo sull’impegno che ancora ci attende, domani pomeriggio al Castello di Bisaccia, dove in “Terrae Motus” il regista Mario Martone racconterà la sua videointervista a Lucio Amelio sul dopo terremoto”.