AVELLINO – Caccia al voto ma non a tutti i costi. I due candidati al ballottaggio che eleggera’ il nuovo sindaco di Avellino confermano la decisione di non apparentarsi e si rivolgono direttamente agli elettori, quasi il 50%, che al primo turno ha votato per gli altri sei candidati. Paolo Foti (Pd) e Dino Preziosi (Udc) hanno offerto disponibilita’ a convergenze programmatiche che pero’ non hanno avuto sviluppi.

Cosi’, anche intese che sembravano molto probabili, come quella tra il candidato Pd e la lista del parlamentare di Sel, Giancarlo Giordano, si allontanano. Al ballottaggio, come e’ stato spiegato in una conferenza stampa, Giordano e la civica ”Per cambiare Avellino” non daranno indicazioni di voto, ritenendo insufficienti le aperture politiche di Foti. Per quanto stretto, Giordano lascia pero’ ancora aperto uno spiraglio, in presenza di ”un riconoscimento politico rilevante da parte di Foti”.

Nel frattempo, a Foti viene ribadito il sostegno della componente bersaniana del Pd, i cui riferimenti avellinesi, Lucio Fierro e Francesco Todisco, al primo turno avevano ritirato la scheda facendo pero’ mettere a verbale il non voto. ”Nessuna novita’ nel Pdl”, dice il coordinatore provinciale, Cosimo Sibilia, che nei primi giorni della prossima settimana ufficializzera’ l’indicazione di liberta’ di voto per gli elettori che al primo turno hanno votato Nicola Battista, terzo in graduatoria con il 16,5% dei voti.

 

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