«E’ necessario accertare con rapidità eventuali coinvolgimenti e responsabilità nella mancata attività di bonifica e messa in sicurezza dell’area dell’ex stabilimento della società Isochimica di Avellino, facendo anche chiarezza sulle motivazioni per cui l’INAIL non ha riconosciuto le patologie dei dipendenti». Lo dichiara l’on. Edmondo Cirielli, deputato di “Fratelli d’Italia”, annunciando la presentazione di un’interrogazione ai Ministri dell’Ambiente, del Lavoro e della Salute.

«Già da anni – spiega – era stata segnalata la pericolosità del sito. Nei giorni scorsi, poi, la Procura di Avellino ha sequestrato con procedura d’urgenza le rovine dell’ex stabilimento perché, come riporta il decreto di sequestro, l’amianto abbandonato nell’area rappresenta ormai un gravissimo pericolo per la salute e l’incolumità pubblica. Il vero problema riguarderebbe la nuova procedura per la messa in sicurezza e per il ripristino ambientale del sito. Mancherebbe non solo qualsiasi termine per la realizzazione del progetto di bonifica, ma anche il parere del Commissario del Governo per l’emergenza rifiuti. La bonifica trascinata in vent’anni di ritardi e inerzie si è rivelata poco più di una farsa, non essendo stato possibile nemmeno stabilire il numero preciso dei cubi di calcestruzzo e amianto stoccati sul piazzale». «Ad aggravare la situazione – aggiunge – le morti degli operai: nei giorni scorsi un ex dipendente dell’azienda è deceduto a causa di una patologia derivante dall’inalazione di absesto. I casi di morte da amianto sono saliti così a 10, mentre gli altri 116 colleghi hanno chiesto il pre-pensionamento. Nella relazione medica dei consulenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma si legge che sono tutti in pericolo di vita, a cominciare dagli ex operai. Inspiegabilmente, in contrasto a quanto denunciato dagli stessi esperti, l’INAIL non ha riconosciuto le patologie degli operai ex-Isochimica, ritenendo che le loro condizioni di salute “non erano preoccupanti, che avevano solo qualche placchetta pleurica così come qualsiasi cittadino”». «Dal 1991 – conclude Cirielli – è iniziata la battaglia dei lavoratori dell’ex stabilimento per il riconoscimento dei lori diritti e solo nel 2003, sotto la spinta di una campagna mediatica abbastanza sostenuta, l’ASL di Avellino ha comunicato l’intenzione di sottoporre a monitoraggio i lavoratori dell’Isochimica, con un protocollo da concordare. Ad oggi, non si è ancora saputo quante persone sono state sottoposte a monitoraggio e quali sono stati i risultati degli esami, nonostante i ripetuti inviti rivolti alla direzione dell’ASL».

 

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