MONTELLA – Abbiamo appreso con grande stupore della missiva indirizzata dal Sig. Sindaco del Comune di Montella, Ferruccio Capone, giusto Prot. n. 0015792 del 21 Agosto 2012, al Colonnello Adinolfi del Comando Provinciale dei CC di Avellino ed al Capitano Galloro della Compagnia CC di Montella, il cui contenuto si focalizza sul mancato intervento dei militari durante una manifestazione politica tenutasi in piazza Bartoli in data 18 agosto c.a.
Da quanto si apprende dalla lettura della missiva, l’intervento dei militari veniva sollecitato telefonicamente dal Sig. Sindaco a causa della presenza, nella detta occasione, di qualche contestatore.
Ebbene, rispetto alla circostanza è primieramente d’obbligo, far pervenire, a nome mio e dei miei colleghi consiglieri dell’opposizione, l’espressione del più sentito compiacimento per l’elevatissimo livello di professionalità, organizzazione ed efficienza operativa sempre e costantemente dimostrata dai militari dell’Arma. Pertanto, nella nostra qualità di Consiglieri Comunali, ma ancor prima di cittadini di Montella intendiamo rivolgere un sincero ringraziamento all’Arma dei Carabinieri, in particolare al Comandante della Compagnia di Montella, Cap. Enrico Galloro, al Comandante della locale stazione M.llo Stefano Nazzaro, nonché a tutti i Carabinieri della stessa stazione, per le brillanti operazioni costantemente messe a segno nel nostro territorio. Ogni giorno apprendiamo dalla stampa degli importanti risultati delle attività investigative svolte dall’Arma. Il loro impegno quotidiano, fatto di risultati sempre più visibili, ci conforta e ci rassicura. Grazie, dunque, alla loro laboriosità che ha consentito e consente di mantenere un ambiente di legalità all’interno della nostra cittadina.
Costretti ad operare in condizioni sovente disagiate, senza orari e mettendo, altresì, in secondo piano gli affetti più cari, sopportando con dignità e in silenzio ogni sacrificio, i nostri Carabinieri, esempi luminosi di non comune abnegazione, realmente meritano tutta la nostra riconoscenza e il nostro grazie, perché è solo per merito di questi valorosi servitori dello Stato che vengono garantite la tranquillità e la sicurezza dell’intera comunità, condizioni essenziali per lo sviluppo sociale, civile ed economico del nostro territorio.
Al Sig. Sindaco vogliamo evidenziare che nella Sua fa riferimento alla assemblea tenuta dai consiglieri e dallo stesso Sindaco e finalizzata a rappresentare alla cittadinanza l’operato dagli stessi svolto nei tre anni di mandato, e non, più correttamente, alla manifestazione indetta dalla civica Associazione MontellaLibera. Al di là di siffatto comunque non trascurabile aspetto, ciò che s’impone all’attenzione è la laconicità dell’argomentazione posta a base della missiva. Dimentica, forse, il sig. Sindaco che non è più vigente il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, varato con R.D. del 1926, che dedicava molto spazio alla repressione del dissenso politico? Dimentica, forse il Sig. Sindaco che la libertà di manifestazione del pensiero è riconosciuta da tutte le moderne Costituzioni ed anche in Italia è stata elevata a garanzia costituzionale con l’art. 21 Cost., del quale qui conviene riportare il contenuto almeno del testo di cui al primo comma:”Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”?. Vale la pena aggiungere, a riguardo, che fra tutte le libertà garantite dalla Carta Costituzionale del 1948, comunemente si ritiene che quella de qua sia la fondamentale, la pietra angolare dell’ordine democratico. La libertà di pensiero, come ellitticamente viene chiamata, ha dunque valore centrale in un ordinamento democratico, al cui corretto funzionamento concorre come presupposto e condizione di ogni altro istituto.
Si ricorda, altresì, che anche la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo sancisce che ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e la giurisprudenza comunitaria ha affermato in più occasioni che la libertà di espressione è una delle condizioni di base per il progresso della società democratica e per lo sviluppo di ciascun individuo. Essa riguarda non solamente le informazioni e le idee accolte come favorevoli o considerate come inoffensive o indifferenti, per le quali non si porrebbe alcuna esigenza di garantirne la tutela, quanto piuttosto quelle che urtano, scioccano, inquietano una parte qualunque della popolazione, perché così richiede il pluralismo, lo spirito di apertura senza il quale non vi è società democratica. Se si tratta di un uomo politico, inoltre, che è personaggio pubblico, i limiti alla protezione della reputazione si estendono ulteriormente, nel senso che il diritto alla tutela della reputazione deve essere ragionevolmente bilanciato con l’utilità della libera discussione delle questioni politiche. Circa le modalità di esternazione del pensiero anche critico, poi, la Corte di Cassazione ha affermato che esso può manifestarsi anche in maniera estemporanea, non essendo necessario che si esprima nelle sedi, ritenute più appropriate, dunque, anche ove si svolgano dibattiti fra i rappresentanti della politica ed i commentatori. Diversamente, verrebbe indebitamente limitato, se non conculcato, il diritto di manifestazione del pensiero che spetta al comune cittadino.
Inoltre, sempre la Cassazione, ha affermato che la critica può esplicarsi in forma tanto più incisiva e penetrante, utilizzando anche espressioni suggestive, quanto più elevata è la posizione pubblica della persona che ne è destinataria.
I tempi del Min. Cul. Pop. sono finiti, Ill.mo Sig. Sindaco, ed essere propositivi non vuol dire pensarla come Lei, che ha catalogato come pericolosi contestatori, tanto da richiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine, coloro che hanno inteso esprimere opinioni diverse. Un metodo intimidatorio, per di più, quello utilizzato dal Sindaco, che, purtroppo, non meraviglia, considerato che viene abitualmente adottato da questa amministrazione. Il confronto democratico è impegnativo, Sig. Sindaco, e richiede molte energie, ma quando scegli di farti carico della responsabilità del bene comune, l’impegno e l’energia devono essere una prerogativa da mettere in campo anche in circostanze straordinarie, e farsi carico di una comunità vuol dire anche cercare il dialogo ed il confronto con umiltà e nel rispetto dell’altrui pensiero. Non si deve temere il confronto sano, civile e costruttivo; ciò che deve far temere, de contra, è il tentativo di mettere l’antico bavaglio del potere, tentando di impedire l’esercizio democratico del libero pensiero. Non accettare confronti, non ammettere critiche, impartire lezioni di etica politica, professionale e lezioni di galateo comportamentale, come agire, su cosa fare o non fare, su cosa dire o non dire, tutto questo, ahimè, deve far temere!
Con l’auspicio che si ripristini la moderazione ed una più democratica convivenza civile, con l’auspicio che quanto prima Montella ritrovi quella coesione sociale della quale ha sempre fatto sfoggio fino a tre anni orsono,
i Consiglieri Comunali dell’opposizione