Iniziata male e finita peggio. La kermesse Natale ad Aversa si è lasciata alle spalle una lunga scia di polemiche. E soprattutto strascichi di natura tecnico-contabile che potrebbero configurare un danno erariale di quasi 16mila euro. Sul piano politico l’artefice dalla debacle è Alfonso Oliva, vicesindaco e assessore ai Grandi Eventi. Non ne ha azzeccata una. Il sindaco Franco Matacena starebbe pensando di cambiargli delega: si occuperà dei Grandi Eventi Falliti. Successo assicurato. Come dimostra il Capodanno in piazza Municipio, saltato miseramente per l’impossibilità di garantire l’ordine pubblico. Ipotesi paventata in ampio anticipo da alcuni consiglieri comunali di minoranza, il primo dei quali Mario De Michele de La Politica che serve. Con la sua consueta aria spavalda Oliva non ha mai preso in considerazione le rimostranze dell’opposizione. “Pure se continuate a gufare la manifestazione si terrà”, soleva dire Oliva agli esponenti di minoranza, per poi battere in ritirata di fronte all’evidenza dei fatti. L’altra Caporetto, che rischia di lasciare sul terreno morti e feriti, riguarda le luminarie. Il 28 novembre 2024 la giunta ha impegnato 32mila euro, ripartiti equamente, per due iniziative: il già citato “Capodanno in piazza” e le “Luci di Natale”. Nella delibera sono indicati i luoghi da illuminare. Ecco l’elenco completo: piazza Giovanni XXIII, piazza della Concordia, via Saporito all’altezza del Rione UNRRA CASAS, Strada l San Lorenzo, Viale Europa all’altezza del Rione INA CASA, via Roma a partire dal civico n. 2, Piazza Vittorio Emanuel, via Garibaldi, via Cavour, via Diaz, piazza Municipio, piazza Don Diana, piazza Principe Amedeo, via Sanfelice, via Vittorio Emanuele, via Seggio, via Belvedere, Rotonda in via Gramsci, piazza Mazzini, via Raffaello, via Di Jasi, piazza Marconi e parco Pozzi, Piazza Magenta e Viale Olimpico. Nell’atto deliberativo viene indicato anche il periodo del servizio: dall’8 dicembre 2024 al 19 gennaio 2025 (link in basso).
Ma quando si passa dall’atto di indirizzo dell’esecutivo al piano burocratico molte cose vanno storto. Pur richiamando la delibera di giunta, il responsabile del settore Giovanni Gangi, il 9 dicembre 2024, adotta una determina con la quale conferisce l’appalto diretto del servizio alla ditta ArteluxArmonioso. Importo: 15.860 euro (link in basso). E qui c’è il primo inghippo. L’impresa presenta un progetto per addobbare l’Arco dell’Annunziata, non i luoghi elencati nel provvedimento dell’esecutivo. Perché il dirigente cita la delibera ma poi in concreto non la recepisce? I più maliziosi potrebbero nutrire sospetti su eventuali “imbeccate” politiche. Da qui un’altra domanda: in qualche occasione il dirigente si è confrontato con l’assessore Oliva per un cambio di rotta? È ancora un mistero. Resta il fatto, carte alla mano, che Gangi non attua l’indirizzo della giunta. Ma le criticità burocratiche non finiscono qui. Per l’installazione delle luminarie sull’Arco dell’Annunziata il dirigente avrebbe dovuto richiedere all’impresa aggiudicataria il possesso dei requisiti specifici per poter mettere mano su una struttura sottoposta a vincolo storico e artistico. Nella determina non vi è menzione dei requisiti specifici. Ed ecco un’altra possibile anomalia: la ditta ArteluxArmonioso poteva beneficiare dell’appalto o la sua proposta doveva essere scartata per mancanza dei requisiti di legge? Staremo a vedere.
La matassa diventa ancora più ingarbugliata quando viene recapitata all’ente locale la diffida della Soprintendenza dei Beni culturali di Caserta a rimuovere immediatamente le luminarie dall’Arco dell’Annunziata, essendo un bene sottoposto a vincolo. A quel punto Gangi intima all’ArteluxArmonioso di rimuovere gli addobbi a spese della ditta perché non avrebbe chiesto e ottenuto dal comune i permessi per effettuare l’installazione delle luci. Non a caso nella delibera, che è impeccabile sul piano della legittimità, viene incaricato, riportiamo testualmente, “il dirigente dell’area Lavori pubblici, Suap e Ambiente per il rilascio di tutte le autorizzazioni necessarie, previa verifica dei requisiti tecnici ed amministrativi, per il montaggio ed allaccio elettrico, delle strutture installate dagli operatori economici selezionati”. Il caposettore è Danila D’Angelo. E, a quanto pare, tra lei e Gangi ci sarebbe stato, forse è ancora in corso, un rimpallo di responsabilità. Nessuno dei due dirigenti vuole rimanere col cerino acceso in mano perché, in caso di vizi tecnico-burocratici, si potrebbe configurare un danno erariale di quasi 16mila euro. Quale dirigente se ne dovrebbe far carico? Gli addobbi sono stati smontati il 31 dicembre. E finora la ArteluxArmonioso non è stata pagata, anche perché, come si legge nella delibera, le luminarie avrebbero dovuto abbellire l’Arco dell’Annunziata dall’8 dicembre 2024 al 19 gennaio 2025. Si profila dunque un contenzioso tra il comune e la ditta.
Al netto di eventuali responsabilità dei dirigenti o dell’impresa, lascia di gesso la noncuranza, per non dire altro, in particolare dell’assessore ai Grandi Eventi (Falliti) Alfonso Oliva, ma più in generale di tutti i componenti dell’esecutivo. Sindaco incluso, erano tutti presenti e hanno votato a favore della delibera per le “Luci di Natale”. È mai possibile che nessuno di loro ha notato che i luoghi elencati nel provvedimento erano tutti sprovvisti di luminarie e che gli unici addobbi erano stati collocati sull’Arco dell’Annunziata? Durante le festività natalizie non sono mai usciti di casa? Non si sono mai fatti un giro per la città? Improbabile. Restano in piedi due ipotesi: o sindaco e assessori non leggono nemmeno ciò che è contenuto nelle delibere che sottoscrivono oppure vivono su Marte. A giudicare da quanto fatto nei primi 6 mesi di amministrazione c’è una terza via: non leggono nemmeno ciò che sottoscrivono e vivono su Marte.
Mario De Michele
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