Prima o poi, nolens volens, in politica i nodi vengono sempre al pettine. Il differimento delle scelte genera inesorabilmente l’incancrenirsi di situazioni che affrontate in tempo sarebbero state risolte in scioltezza, o riducendo al massimo i danni, mentre se lasciate sotto il tappeto alla fine alzano enormi polveroni. Da oltre un mese nella polvere è finita la coalizione del sindaco Franco Matacena, avvinghiata in una crisi via via sempre più intricata come un fitto dedalo di stradine o come un labirinto in stile Shining. Si sono perse per strada le briciole di Pollicino. E non si riesce più a trovare il bandolo della matassa. Da buon scout Matacena non dovrebbe avere difficoltà a sciogliere i noti. Finora la fascia tricolore ha preferito l’attendismo all’interventismo. Ma dopo la schiacciante sfiducia decretata dall’assise con ben 19 voti favorevoli contro Olga Diana e alla luce della presa di posizione di Aversa Azzurra che ha chiesto pubblicamente l’azzeramento della giunta, il sindaco non può più temporeggiare.

Il primo cittadino deve indossare i panni anche del capo politico della maggioranza, altrimenti la coalizione si trasformerà in un mostro senza testa, come definiva la socialdemocrazia Claudio Lolli. In altre parole, il destino di Matacena è nelle mani di Matacena. Non paga più il traccheggiamento. Stare alla finestra mentre le anime della maggioranza se le danno di santa ragione sia nei gruppi interni WhatsApp, sia sugli organi di informazione significherebbe tenere sulla graticola la squadra di governo e lui stesso con un finale già scritto: ne uscirebbero tutti “cotti”. Sul tavolo politico sono presenti da tempo due questioni. La prima riguarda l’assessore Diana, che dopo l’addio ad Aversa Moderata dovrà cedere al gruppo di Giovanni Innocenti le sue deleghe “pesanti”, quelle all’Ambiente e all’Igiene urbana.

Olga Diana

I moderati normanni sono stufi di attendere ancora, come se nulla fosse accaduto con l’adesione di Diana a Forza Italia. Quelle deleghe, all’Ambiente e all’Igiene urbana, sono state assegnate all’assessore sfiduciato in quota Aversa Moderata. E devono tornare alla base. Il tira e molla potrebbe concludersi con un traumatico strappo. Si sta profilando l’ipotesi della defenestrazione di Diana dall’esecutivo. Gran parte della maggioranza ha chiesto la testa dell’assessore. Matacena, che in un primo momento voleva salvarla, sta riflettendo sulla sua rimozione. Anche Innocenti potrebbe mostrare il pollice in giù dopo aver dato la disponibilità a preservarle il posto in quanto si è dimessa da consigliere. In questa direzione si sarebbero già mossi Pietro Giglio e Domenica Pisano di Aversa Moderata. Ma l’ultima parola spetta ovviamente a Innocenti, presidente dell’assise e leader del movimento politico-consiliare.

Gianpaolo Dello Vicario

Venti di tempesta soffiano dal fronte Aversa Azzurra. Attraverso un documento duro, ma poco incisivo, Federica Turco (Noi Aversani), Alfonso Oliva (Aversa, Italia), Francesco Di Palma (Immagina Aversa), Raffaele De Gaetano (Il Centro per Aversa) e lo stesso Innocenti hanno lanciato l’offensiva contro la normanna azzurra Adele Ferrara, “colpevole” di aver detto né più, né meno la verità, ovvero che l’esecutivo è totalmente immobile e che serve l’azzeramento della giunta, in perfetta sintonia con il suo gruppo (clicca qui). Per garantire solidità alla coalizione il team di Gianpaolo Dello Vicario è decisivo. Senza i 4 consiglieri di Aversa Azzurra la maggioranza finirebbe sul filo del rasoio, a partire dall’assise di domani con all’ordine del giorno, tra l’altro, il palazzetto dello sport di via De Nicola. Nel mazzo di Matacena sono rimaste poche carte: deve trattare con Dello Vicario e riportarlo al tavolo della coalizione per uscire dalla crisi. Sulla graticola si arrostiscono tutti. In primis il sindaco.

Mario De Michele

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