Quello che trapela dalla parte più consistente della maggioranza più che una risposta politica alle impietose critiche di Adele Ferrara è una difesa d’ufficio del vicesindaco Alfonso Oliva, il più indifendibile in assoluto della squadra di governo griffata Franco Matacena. Il documento sottoscritto dai leader di Noi Aversani, Aversa Moderata, Immagina Aversa, Centro per Aversa e Aversa, Italia, non va nel merito di nessuna tematica amministrativa posta sul tavolo del confronto dalla consigliera di Aversa Azzurra. Non solo. Poggia su un presupposto falso. Secondo gli alleati (?) Ferrara sarebbe stata eletta grazie alla lista di Oliva. Una balla spaziale. Sulla scorta dei voti presi la pura verità è che Ferrara sarebbe stata eletta in qualsiasi lista della coalizione civica. Semmai è proprio grazie alle sue 372 preferenze, con l’approdo in assise già al primo turno, se la lista Aversa, Italia, promossa dal vicesindaco, non è stata il fanalino di coda dello schieramento pro-Matacena. Lo dicono i numeri. Poi a chiacchiere si può dire tutto, finanche che Alfonso Oliva e il “buono” e Adele Ferrara la “cattiva”. Se non fosse che il vento popolare soffia “in direzione ostinata e contraria”, come direbbe De André.

Adele Ferrara e Franco Matacena

Inoltre, fa sbellicare dalle risate il rinfacciare a Ferrara di essere stata “premiata”, grazie ad Aversa, Italia, alias Oliva, con la presidenza di due commissioni consiliari, quella permanente al Bilancio e quella speciale per i Debiti fuori bilancio. Rispetto ai consensi incassati, la consigliera doveva essere gratificata molto di più. Come minimo con qualche delega. Anche perché la commissione per Debiti fuori bilancio è abortita già prima di nascere, con le dimissioni dei due esponenti dell’opposizione Mario De Michele e Dino Carrù. Nonostante che Aversa, Italia, al netto dei voti di Ferrara, sarebbe arrivata ultima con 1.552 suffragi, il “buon” Oliva invece ha ottenuto la delega di vicesindaco e quelle a Contenzioso e Tributi, Pubblica istruzione, Patrimonio, Grandi eventi e Biblioteca. Nemmeno Aversa Moderata (3.820) e Noi Aversani (2.856) per un totale di 6.630 voti hanno ricevuto un trattamento così “speciale” come Oliva, portato in auge per aver tradito i suoi amici di Fratelli d’Italia.

Alfonso Oliva

Far passare oggi Ferrara come la “traditrice” di Oliva è come dire che Erode sarebbe un ottimo preside delle scuole materne. Appena conquistato il potere, il vicesindaco e superassessore si è subito trasformato nel Marchese del Grillo: “Mi dispiace, ma io so’ io e voi nun siete un cazzo!”. Un approccio del genere poteva essere tollerato da Massimo Virgilio, per motivi più o meno noti, uno tra tutti la concessione a realizzare 4 campi da padel a ridosso del cimitero per i suoi familiari Tulipano. Con la consigliera Ferrara non poteva funzionare. Ahi Oliva, lei è autonoma e non manovrabile. Ed ecco l’immediato addio al padre-padrone. Ancora più ridicolo è il tentativo di Federica Turco, Giovanni Innocenti, Francesco Di Palma, Raffaele De Gaetano e del vicesindaco di derubricare le veementi critiche di Ferrara contro il totale stallo amministrativo a una questione personale tra lei e Oliva. Basterebbe un giretto per la città per imbattersi in erbacce alte quando il Monte Bianco, in migliaia di blatte gigantesche che sembrano inviate dagli Ufo, in strade colabrodo degne del Vietnam ai tempi della guerra con gli Stati Uniti e in un traffico talmente soffocante da costringere molti cittadini a munirsi di bombole d’ossigeno o di maschere antigas per uscirne vivi.

Giovanni Innocenti e Raffaele De Gaetano

Il documento dei 5 big si conclude con suggerimento alla collega Ferrara: “Se non si rivede in questa maggioranza esiste una valida alternativa, dove crediamo lei si possa trovare più a suo agio, visto che da quando si è insediata ha votato sempre con loro, il passaggio in minoranza, abbandonando le poltrone e gli incarichi ricevuti grazie alla lista ove è stata eletta. Infine per apostrofare una sua frase se pensa che “andando a casa faccia più bella figura”, esiste, al primo piano del Comune, l’ufficio protocollo”. Ci può stare. La Ferrara non ha certo brillato. Ma sarebbe molto interessante capire se l’invito di Turco, Innocenti, Di Palma, De Gaetano e Oliva sia estendibile anche agli altri tre consiglieri di Aversa Azzurra, gruppo che, al pari di Ferrara, ha chiesto più volte l’azzeramento della giunta invocando un esecutivo tecnico.

Ultimo inciso. Per come (non) ha amministrato la coalizione civica in un anno di gestione siamo proprio sicuri che all’ufficio protocollo debba recarsi soltanto Ferrara? Attenzione, se si guardano i risultati raggiunti dagli assessori e dai singoli consiglieri di maggioranza si corre il serio rischio che davanti alla porta del protocollo si possa formare una fila interminabile. Urge un concorso lampo per rinforzare l’organico.

Mario De Michele

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