Ivan Giglio

“Non mi presterò a giochi di poteri. Chi dall’interno o dall’esterno pensa di intralciare il nostro cammino amministrativo ricorrendo a tatticismi di altre epoche o a riposizionamenti finalizzati a ottenere posti al sole non troverà mai sponda da parte mia. Continuerò ad andare avanti con coerenza e trasparenza con l’obiettivo di dare risposte ai problemi della città. Chi è animato da personalismi non avrà spazio nella maggioranza. Su questo punto non ci sono margini di trattativa. Non si transige. Faranno parte della squadra di governo soltanto coloro i quali sono spinti esclusivamente dalla voglia di lavorare per il bene di Aversa. Chi ha interessi di altra natura o persegue altri scopi non è in linea con il progetto che ci ha portato alla netta vittoria alle elezioni”. Franco Matacena esce dal grigiore della mediazione tout court e prende una posizione netta sull’addio di Ivan Giglio al gruppo Noi Aversani. È forse la prima che il sindaco indossa anche i panni di leader politico della maggioranza. E, a dire il vero, non gli stanno stretti.

Interpellato telefonicamente, in prima battuta la fascia tricolore ci ha cortesemente chiesto di attendere note ufficiali. Soltanto dopo la nostra pressante insistenza ha anticipato una parte delle sue determinazioni. La direzione è tracciata: l’organigramma uscito dalle urne non si tocca. Matacena non aprirà i cancelli del marcato delle vacche. Il primo cittadino non ha alcuna intenzione di diventare ostaggio di manovre interne o esterne. Non ci saranno deviazioni dalla linea indicata dagli elettori. Sul tappeto ci sono tante questioni urgenti da affrontare. Chi è interessato a poltrone o ad altro non avrà cittadinanza politico-amministrativa.

Chi sarebbero gli strateghi esterni? Non ha fatto nomi Matacena. Ma non è un segreto che lo strappo di Giglio con Noi Aversani possa rientrare in una manovra di disturbo di Peppe Stabile, in procinto di candidarsi alle regionali. La linea della fermezza però è anche un monito ai suoi alleati: la logica dei gruppuscoli nati in laboratorio ha il respiro corto, anzi è senza respiro. Si gioca tutti nella stessa squadra e nella stessa direzione. I cambi di casacca penalizzano l’azione amministrativa e sono deleteri per Aversa. Matacena si comporta da “lider maximo” e tiene la barra dritta spurando il vento di libeccio. Ora tira una brutta aria per i dinosauri della politica aversana e per i loro novelli accoliti.

Mario De Michele

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