Lo Statuto della Provincia di Benevento è stato approvato dall’Assemblea dei Sindaci. L’approvazione è stata unanime. Hanno votato a favore tutti i 57 Comuni presenti su 78 con una popolazione rappresentata di 238.289 abitanti su 284.900. I lavori dell’Assemblea, presieduti dal Presidente della Provincia Claudio Ricci, che è anche Sindaco di San Giorgio del Sannio, si sono svolti alla Rocca dei Rettori nella Sala Consiliare. Lo Statuto approvato stamani, adottato dal Consiglio Provinciale anch’esso a voti unanimi lo scorso 22 aprile, sostituisce quello previsto dalla legge n. 142 del 1990, essendo stata questa a sua volta profondamente rivista dalla legge 7 aprile 2014, n. 56 (cosiddetta Legge Del Rio). Nel corso del dibattito sono intervenuti il Presidente Ricci, i sindaci di Benevento, Fausto Pepe, di Ceppaloni, Claudio Cataudo, che è anche Consigliere provinciale, di Reino, Antonio Calzone, di Colle Sannita, Giorgio Carlo Nista. Il Presidente Ricci ha ricordato il drammatico momento di finanza pubblica nel quale la Provincia di trova ad operare, cui vanno aggiunte le pesanti incertezze legislative e normative dopo il varo della legge 56. Tutto questo, ha detto il Presidente, ci rende profondamente preoccupati per il futuro in particolare per quanto concerne la gestione dei servizi essenziali: le Scuole e le strade provinciali. Per quanto riguarda lo Statuto, ha detto Ricci, lo stesso, già approvato a voti unanimi dal Consiglio provinciale, costituisce uno strumento di lavoro importante cui l’Assemblea dei Sindaci deve dare il proprio apporto propositivo. Ricci ha infine precisato di aver convocato l’Assemblea dopo circa due mesi dall’approvazione dello Statuto per attendere l’insediamento degli amministratori eletti nella tornata elettorale del 31 maggio scorso. Il Sindaco di Benevento ha contestato duramente la Legge Del Rio soprattutto perché, a suo dire, essa acuisce in maniera drammatica in Campania lo scontro pluridecennale tra aree interne e area costiera, rappresentate, le prime dalle Province, depauperate di funzioni, la seconda dalla Città Metropolitana, cui vengono invece assegnati poteri di pianificazione. Un assurdo, secondo Pepe, sui occorre porre rimedio. Il Sindaco di Ceppaloni Cataudo ha sottolineato anche lui le pesanti difficoltà operative in cui versa la Provincia, ma ha ricordato il buon lavoro portato avanti in maniera unitaria, sia pure su posizioni politiche diversificate da tutti i Consiglieri per lo Statuto. Il Sindaco di Reino ha lanciato una provocazione: quella di non votare lo Statuto quale forma di protesta nei confronti del Legislatore che ha svuotato di poteri le Province. Il Sindaco di Colle Sannita ha proposto che secondo il Legislatore la Provincia è ormai un malato terminale: per questo ha proposto di accompagnare questa fase individuando una nuova sede per la Assemblea dei Sindaci. Non più la Rocca dei Rettori, ma la Sala Convegni del Centro per l’Impiego, mentre il monumento longobardo-rinascimentale dovrebbe trasformarsi in sola sede museale e insieme ad altre strutture (Museo del Sannio, Arcos, Sant’Ilario a Port’Aurea) formare così un grande polo culturale. Al termine del dibattito il voto. Nel commentarlo il Presidente Ricci ha dichiarato: “Oggi è stata scritta una pagina molto importante nella storia del Sannio. Infatti, in gioco non erano le poltrone, in gioco era il potere di rappresentanza di questo nostro territorio, delle sue istanze e dei suoi bisogni, da parte delle Istituzioni. Il voto unanime da parte della quasi totalità dei Comuni del Sannio costituisce un successo non certo mio o di questo o quel Partito politico: è piuttosto il successo di una intera comunità che vuole testimoniare la volontà di continuare ad andare avanti e di lottare per il proprio sviluppo socio-economico”. Dal canto suo il Segretario Generale della Provincia Franco Nardone ha voluto sottolineare come lo staff di funzionari che lavorano alla Provincia abbia gestito ottimamente questa fase così rilevante nella vita dell’Istituzione. Essa, ha detto Nardone, è stata costituita non solo dalla redazione della proposta di Statuto, ma anche dalla inedita (per l’Ente) procedura di convocazione, di dibattito e di approvazione del documento dell’Assemblea dei Sindaci secondo le norme stabilite dalla legge 56/2014.