“Stefano Graziano? Lo conosco. Per quel che posso giudicare non mi pare proprio sia un camorrista”. Lo afferma Clemente Mastella, ex ministro della Giustizia, in una intervista a “Il Dubbio”, il quotidiano diretto da Piero Sansonetti, a proposito delle indagini che hanno portato alle dimissioni l’ex capo del Pd campano. “Se le persone che incontri sono delinquenti o no, non lo sai; non lo puoi sapere”, afferma Mastella, candidato sindaco a Benevento. “E’ come per le intercettazioni. Tu parli liberamente con una persona, come se fossi confidenzialmente davanti ad un caminetto e poi magari scopri che si tratta di una persona poco seria. Non lo puoi sapere. Se sei in buona fede e poi viene perseguito, soffri di un danno enorme, anche e soprattutto personale”. “Prendiamo Graziano, appunto, ora coinvolto in vicende giudiziarie come è toccato all’epoca a me – dice ancora Mastella -. Quanto devi aspettare prima che la verità si faccia strada e tu sia scagionato? Uno, due anni? E già così è difficilissimo. Ma se poi gli anni diventano sei, sette, otto che succede? Sei distrutto. Anche se la sentenza è di assoluzione, mediaticamente e socialmente sei già stato condannato, hai già perso tutto. Come fai a tornare in pista? Impossibile”. Alla domanda se avesse esultato sentendo Matteo Renzi scagliarsi contro la “barbarie giustizialista”, Mastella ha risposto: “Se fosse stato detto all’epoca delle mie vicende certamente sì, avrei esultato. Tanti episodi strani si sono intrecciati con il mio caso. Intercettazioni consegnate ai giornalisti senza che le chiedessero, presenze forse dei Servizi… Il tutto nell’indifferenza generale”.