BENEVENTO – Il Consiglio provinciale di Benevento ha approvato oggi, al termine di una riunione tenutasi in forma “aperta” una delibera, a voti unanimi, con la quale esprime la contrarietà al programma di ricerca di idrocarburi nel Sannio e, nello stesso tempo, auspica che le Regioni Campania e le confinanti non autorizzino i programmi di trivellazione richiesti per i rispettivi territori.
Al dibattito, presieduto dal presidente Giuseppe Maria Maturo ed introdotto dall’assessore all’ambiente Gianluca Aceto, hanno partecipato: come “esterni” il consigliere regionale e presidente della Commissione consiliare all’ambiente on.le Luca Colasanto, il quale ha sottolineato che il Consiglio regionale è compatto nell’opporsi al programma che segnerebbe la fine per il Sannio; ed il segretario provinciale della Uil Fioravante Bosco, che ha dichiarato di essere sconvolto perché il Sannio sta per essere travolto da una simile iattura; nonché i consiglieri provinciali: Francesco Cocca, Paolo Visconti, Giuseppe Lamparelli e Cosimo Izzo. Le conclusioni, prima della votazione, sono state tratte dal presidente della Provincia Aniello Cimitile. Dall’Assemblea è venuto un netto “no” al programma delle trivellazioni per una molteplicità di ragioni in premessa sinteticamente illustrate dall’assessore Aceto: il territorio verrebbe completamente devastato sia per il numero dei Comuni interessati, sia perché per ogni singolo pozzo si dovrebbe garantire una servitù di alcuni chilometri quadrati. Inoltre, non solo le trivellazioni non garantirebbero alcun beneficio fiscale al territorio stesso, perché anzi i questi andrebbero solo alle sedi legali delle Società richiedenti i permessi; ma escluderebbero automaticamente da qualsivoglia tipo di programma d’intervento finanziario dell’Unione Europea per l’ambiente e le produzioni agricole di qualità (insomma, oltre al danno la beffa). Peraltro, non si saprebbe nemmeno come gestire l’enorme quantità di materiali altamente inquinanti che le trivellazioni a 3.000 metri di profondità produrranno. Secondo il presidente Cimitile, è una follia che il Governo Monti e in particolare il Ministro allo sviluppo economico Passera spingano per le ricerche petrolifere dopo che il Paese ha detto “no” al nucleare con un referendum popolare. Le ricerche poi riguardano non solo il Sannio, l’Irpinia, il Cilento, ma letteralmente l’intera dorsale appenninica, da Nord a Sud, un territorio di straordinario pregio ambientale e paesaggistico che verrebbe irrimediabilmente devastato con un danno incalcolabile per tutta l’Italia. La Provincia di Benevento, ha detto Cimitile, non rinuncerà mai ad opporsi a queste trivellazioni e lo farà in nome della “green economy” e dei progetti di approvvigionamento energetico da fonti alternative e riproducibili che la Provincia stessa ha presentato e sulla base della documentazione scientifica e tecnica prodotta dall’Università degli Studi del Sannio, nonché con l’appoggio delle Istituzioni locali e della stessa deputazione alle Assemblee elettive.