BENEVENTO – La notizia che l’Amministrazione Comunale di Vicenza dedicherà una targa in memoria delle vittime innocenti dell’eccidio perpetrato dall’Esercito italiano il 14 agosto 1861 in Pontelandolfo è stato accolta con viva soddisfazione dal presidente della Provincia di Benevento Aniello Cimitile.
A giudizio di Cimitile, è stato un grande e nobile gesto di riconciliazione quello voluto da Achille Variati, sindaco della città veneta in cui nacque Pier Eleonoro Negri, l’ufficiale dell’Esercito che, eseguendo con zelante accanimento l’ordine impartitogli dai suoi superiori, guidò quella feroce rappresaglia contro il comune e la popolazione di Pontelandolfo. Del resto, ha ricordato Cimitile, lo stesso Variati aveva annunciato questa iniziativa simbolica lo scorso anno (il 14 agosto 2011) a Pontelandolfo, in occasione della presentazione delle scuse ufficiali dello Stato, rappresentato da Giuliano Amato, presidente del Celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, che parlava a nome di Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica. “La Provincia di Benevento, che, nell’ambito delle Celebrazioni della sua istituzione (1860) e di quelle dell’Unità italiana ha voluto lasciare un monumento a imperitura memoria delle vittime civili dell’eccidio, vuole ringraziare – ha dichiarato Cimitile – quanti, dopo 150 anni di tentativi di occultamento della vicenda, hanno invece reso possibile questo risultato: i presidenti Giorgio Napolitano e Giuliano Amato, il sindaco Achille Variati, e naturalmente il sindaco Cosimo Testa e tutti i cittadini di Pontelandolfo, che per decenni hanno reclamato il ripristino della verità storica; un riconoscente ed affettuoso pensiero va poi a quegli eminenti intellettuali, musicisti, artisti, uomini di cultura e giornalisti locali e nazionali, che con la loro azione ci hanno aiutato a “non dimenticare” ed a ripristinare la verità. Come si ricorderà, tra le tante pagine che hanno portato a questo epilogo il 29 gennaio 2011, un cittadino di Vicenza, il prof. Luciano Disconzi, avvertì il dovere civico di chiedere scusa per l’eccidio del Negri in occasione di un Convegno sul Risorgimento promosso al Museo del Sannio dalla Provincia di Benevento.