CASERTA – “Una nuova fase è possibile a partire da un corretto e leale rapporto con i cittadini, invertendo quel sentimento di antipolitica troppo spesso evocato ma che non rispecchia il reale atteggiamento delle persone: se è vero che i partiti in alcuni momenti sono lontani dal sentire comune è anche vero che laddove si toccano i punti nevralgici della collettività, i cittadini rispondono ben oltre le aspettative. Esempio ultimo e più recente, la raccolta firme per i referendum: in milioni in Italia ed in decine di migliaia nella provincia di Caserta hanno affollato i nostri presidi, segno tangibile di un interesse della collettività”.

E’ la premessa di quella fase politica auspicata dal Partito Democratico casertano e riassunta nelle parole di Dario Abbate, segretario provinciale del PD. “La politica deve tornare ad un confronto sul territorio e per il territorio: i giochi del potere, le bagarre per le poltrone e lo spettacolo indecente di una classe politica più affarista che attenta alla collettività, generano l’ostilità e disaffezione. Ripartire dalle piazze, tra i cittadini sui temi del vivere quotidiano crediamo rappresenti per il PD l’obiettivo a breve termine. Rivendichiamo un ruolo culturale della politica nella convinzione che una maggiore diffusione della cultura e soprattutto di una cultura critica attraverso il coinvolgimento dei più giovani, consentirà ai partiti di ritrovare tensione morale e progettualità. La partecipazione dei cittadini deve mirare al cambiamento della politica ma deve essere una partecipazione consapevole e perciò in senso lato colta. Su Caserta il Partito Democratico ha scelto questa strada ed ha scelto di tornare a fare la politica reale, quella che guarda ai bisogni sociali. Abbiamo in mente un partito che sia capo e leader delle attuali opposizioni (provinciali e comunali), nel processo di alternanza ai governi del centro destra pressoché ovunque fallimentari”.

 

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