“Sull’abusivismo edilizio e sulla legge della Regione Campania che prevede opzioni alternative agli abbattimenti di case abusive si sta facendo campagna elettorale. La verità è che nessun Comune possiede i soldi per demolire tali immobili, ma nello stesso tempo nessun sindaco si sogna di salvare le case costruite a pochi metri dal mare o nei pressi di siti architettonici o archeologici, o su costoni di montagne, laddove cioè sussistono vincoli di edificabilità, né di salvare le ville dei camorristi”. Renato Natale, sindaco di Casal di Principe (Caserta), dice basta agli “slogan ideologici e ipocriti” che in questi giorni stanno alimentando le discussioni polemiche sull’abusivismo edilizio, tornato tra i temi principali dell’agenda politica dopo il sisma di Ischia e la decisione del Governo Gentiloni di impugnare davanti alla Consulta la legge della Regione Campania che dà ai sindaci la possibilità di effettuare acquisizioni al patrimonio comunale per alcune tipologie di case abusive. Natale inoltre non ci sta a passare da “sindaco anticamorra” a sindaco che difende gli abusi realizzati sul suo territorio, come “i mass media vogliono farmi apparire”. “Mi sembra evidente – spiega – che le polemiche di questi giorni siano strumentali e vanno inquadrate nella campagna elettorale per le Politiche dei prossimi mesi, che è già iniziata. Chi dice che tutte le case abusive vanno abbattute – prosegue – lo fa per compiacere l’elettorato del Centro-Nord, che non ha alcuna coscienza di cosa accade qui da noi, al Sud, e che subito aderisce a proposte che vanno contro gli interessi delle regioni meridionali. E anche il cosiddetto “abusivismo di necessità” è uno slogan coniato dai media che non tiene conto della realtà esistente a Casal di Principe e in altri comuni del Meridione: da noi infatti non sussistono vincoli di alcun tipo, come per esempio a Ischia, si tratta solo di case costruite da cittadini non abbienti negli anni in cui comandavano i clan e non c’era alcuno strumento urbanistico, nonostante più volte a Casale siano arrivati i Commissari prefettizi”. Casal di Principe, che da appena 7 anni ha un proprio Piano Regolatore, vanta il poco invidiabile record di avere sul suo territorio tra le 1500 e le 2000 case abusive; per 600 di esse è intervenuta sentenza definitiva di condanna per i proprietari. “In Comune – afferma Natale – abbiamo 230 ordinanze esecutive di abbattimento emesse dal tribunale; ogni demolizione mi costa oltre 100mila euro, e seppur volessi attuare questi provvedimenti, potrei riuscire ad abbatterne appena due all’anno. Ciò vorrebbe dire che centinaia di case resterebbero abusive per anni, in attesa delle ruspe, con potenziali rischi strutturali, e in quartieri senza servizi proprio perché cresciuti abusivamente. Invece la legge regionale, usando il buon senso, consente ai sindaci predisporre un Piano di Rigenerazione Urbana in cui stabilire che in un determinato quartiere abusivo vanno recuperati gli standard urbanistici; ai proprietari che aderiscono, pagando di tasca propria, potremmo poi rilasciare una licenza in sanatoria per regolarizzare le proprie abitazioni, che devono essere ‘prime e uniche case’. In tal modo sarebbe possibile recuperare intere zone di Casal di Principe facendo pagare i cittadini che hanno edificato senza autorizzazione. Abbattere tali case farebbe emergere il problema connesso di famiglie che si ritroverebbero senza un tetto sulla testa” conclude Natale.