“Le modalità con le quali è stata condotta la trattativa per il rinnovo degli organi direttivi del Consorzio ASI di Caserta, che di fatto hanno espropriato il Pd e i suoi organi da ogni funzione, e il risultato cui le stesse hanno condotto mi impongono di prenderne immediatamente le distanze e di valutare l’opportunità di rassegnare le mie dimissioni dall’incarico di responsabile degli enti locali del Partito Democratico della provincia di Caserta”. Com’era prevedibile, l’accordo sui nuovi vertici dell’Asi ha aperto una falla nei dem di Terra di Lavoro. A poche ore dalla pubblicazione su Campania Notizie dell’intesa raggiunta sul Consorzio, Munno interviene per bocciare in tutto e per tutto la linea seguita dalla segreteria del suo partito. In base all’accordo alla presidenza dell’Asi ci sarà, in quota Pd, Raffaella Pignetti, aversana, dirigente della Cgil. Mentre nel consiglio di amministrazione saranno votati il sindaco di Teverola Biagio Lusini (Pd), Salvatore Davidde (Ncd), indicato dal primo cittadino di Mondragone Giovanni Schiappa, e Fulvio Granata, casertano, docente di meccanica, su proposta di Forza Italia. “Il rilancio di un Ente fondamentale per lo sviluppo del territorio della provincia di Caserta – sbotta – imponeva una riflessione condivisa e collegiale innanzitutto dell’intero partito democratico, obiettivo al quale ho sempre mirato e spinto nel corso di queste settimane. Ma non si è andati oltre la generica discussione sulle possibili alleanze, avvertendo anche nei confronti della mia funzione sostanziali depistaggi e diversivi. Evidentemente si voleva restringere il campo per consentire quello che poi è avvenuto. Tutto questo comporta ed isola responsabilità politiche che il Pd non può e non deve ignorare, né tantomeno sminuire o confondere”. Insomma, prosegue la guerra tra i dem casertani. E ora la poltrona del segretario facente finzione Raffaele Vitale è sempre più traballante.

Mario De Michele

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui