CASTEL MORRONE – “Purtroppo siamo ancora una volta a commentare delle accuse che ci vengono mosse e che praticamente non stanno né in cielo e né in terra – così affermano dalla maggioranza del Sindaco Pietro Riello, maggioranza che continuando aggiunge – sicuramente questa è l’ultima volta che rispondiamo a delle argomentazioni che sono di una pretestuosità più unica che rara, la migliore risposta, fortunatamente per noi, arriva dalla stessa popolazione di Castel Morrone che ci mostra quotidianamente la propria vicinanza.”
“La questione relativa al presunto spreco d’acqua – afferma il Consigliere Comunale Antonio Damiano capogruppo di Rinascita Morronese in Consiglio Comunale – è di una falsità inaudita, il gruppo di minoranza ha fatto riferimento ad uno spreco che si verifica attraverso una condotta aperta situata poco sotto i serbatoi di accumulo dell’acquedotto che serve alla fuoriuscita dell’acqua in eccesso, il cosiddetto “troppo pieno”, in pratica la fuoriuscita dell’acqua si verifica quando i serbatoi di accumulo raggiungono la massima capienza. E per ironia della sorte – aggiunge il capogruppo Damiano – è un bene che ci sia la fuoriuscita d’acqua, perché significa che la condotta idrica non è in sofferenza e di acqua ve ne è in abbondanza tanto da asservire l’intero territorio comunale. Ma oltre a questo – afferma Damiano – poi si tira in ballo un presunto danno per le tasche dei cittadini, cosa non veritiera, in quanto l’acqua in eccesso e scaricata attraverso il “troppo pieno” non grava assolutamente sulle bollette dei cittadini, infatti, l’acqua pagata dai singoli cittadini è quella che effettivamente viene consumata dalle singole utenze e fatturata attraverso la lettura del proprio contatore, visto che la condotta idrica fino all’ingresso del contatore privato è di gestione e competenza del gestore (leggi Consorzio Idrico). Se per la minoranza – conclude il Consigliere Damiano – eliminare i presunti sprechi significa assetare letteralmente la cittadinanza allora penso che stiamo dialogando con dei veri maestri del campo, infatti, ricordiamo ancora la disastrosa situazione che nel campo idrico abbiamo ereditato all’indomani dell’insediamento della prima amministrazione di Pietro Riello, quando alcune frazioni del paese nel pieno terzo millennio ricevevano ancora l’acqua con il contagocce.”