CASERTA – All’indomani dello spoglio elettorale gli esponenti del Popolo della Libertà commentano soddisfatti l’esito del voto. La provincia di Caserta è la più azzurra d’Italia – afferma soddisfatto il neosenatore Vincenzo D’Anna – suggellando la disfatta del Partito Democratico di Terra di Lavoro che da sempre è considerato l’anello debole della Regione Campania.
La provincia di Caserta è l’unica in cui il Partito Democratico non riesce a superare la soglia psicologica del 20%, fermandosi al 19,49%.
Caporetto nella caporetto, però, il dato dell’agro aversano dove soltanto in sette comuni su venti si riesce a fare meglio della media provinciale e dove il Pd risulta non pervenuto in tutta l’ex Albanova. Percentuali allarmanti a Casal di Principe (9,95%), Casapesenna (12,61%), San Cipriano (14,90%). Non va meglio nella confinante Frignano (10,36%).
Dallo tsunami non si salva nemmeno Villa di Briano. Nel comune amministrato da Dionigi Magliulo il Pd ha strappato il 15,44% contro il 44,92% del Popolo della Libertà.
Lontani i tempi del dominio del centrosinistra anche a Villa Literno (12,64%), Trentola Ducenta (16,40%), Lusciano (16,78%) Teverola (17,03%), Gricignano (18,08%). Pessimo anche il dato di Castel Volturno (12,83%), Casaluce (15,14%) e di San Marcellino (14,39%).
Dalla disfatta del Pd casertano, almeno parzialmente, si salvano il comune di Aversa (21,28%), Cesa (23,15%), Orta (20,88%), S. Arpino (22,78%), Succivo (22,73%).
A Parete e Carinaro, comuni amministrati dal Pd con i sindaci Vitale e Masi, le percentuali più alte. A Parete il Pd ha ottenuto il 24,56% mentre a Carinaro il 24%.
Sull’esito del voto nell’agro aversano per il Pd potrebbe aver pesato la mancata candidatura di Nicola Caputo, l’unico rappresentante territoriale che, fino al momento della cacciata, occupava una posizione eleggibile nelle liste del Pd. La sua presenza avrebbe potuto rinforzare il Pd nell’agro ma non certo ribaltare l’esito del voto. Quel che è certo è che i democratici hanno condotto una campagna elettorale al risparmio, forse sicuri di aver già la vittoria sicura in tasca.
Nel Pd è ora di aprire una riflessione seria che faccia saltare gli apparati. Purtroppo, però, già prima del voto qualcuno pensava agli accordi per il nuovo segretario provinciale.
Angelo Golia