ALIFE – Il Comitato Cittadino per la Tutela della Salute e dell’Ambiente dice “No” al Biodigestore da 75.000 tonnellate annue proposto dalla General Construction. “Questo – si legge in una nota – esattamente due mesi orsono, era l’obiettivo di un gruppo di persone che hanno proposto alla gente l’informazione necessaria per capire liberamente di cosa si tratti. Da allora la “condicio sine qua non” per far parte del Comitato Cittadino è quella di lottare per questo grande obiettivo comune: non volere un mostro che, per dimensioni e caratteristiche, distruggerebbe un territorio, forse l’unico della provincia di Caserta, ad essere ancora incontaminato. Dicono che l’Alto Casertano sia il Trentino della provincia di Caserta ma Caserta non è Trento. Non ne abbiamo bisogno. Questo è il concetto intorno al quale ruotano le motivazioni di un “No” che il Comitato Cittadino non si stancherà mai di ripetere soprattutto a chiunque voglia ostacolare il suo operato. Un gruppo apartitico che fa politica nel senso stretto del termine, cioè “quell’attività pratica relativa all’organizzazione e all’amministrazione della vita pubblica”. Un gruppo di 1.500 persone, ormai, che non è della gente ma è la gente. E’ interesse comune di tutti i membri del Comitato Cittadino supportare tutti coloro che agiscono a sostegno della causa, anche e soprattutto le Istituzioni che con atti ufficiali, numerosi fino a questo momento, rafforzano il “No”. A favore dello stesso “No” sono scesi in campo anche i proprietari dei terreni in questione. Gli stessi proprietari adescati con l’inganno per mettere in piedi un progetto che proprio per questo fa della bugia le sue fondamenta. Ammirevole e significativa la volontà di queste persone, rappresentate da un unico proprietario che nell’ultima assemblea pubblica ha rappresentato anche gli altri. Una persona che ha mostrato una grande coscienza civica rendendosi disponibile a cercare una soluzione al problema insieme al Comitato Cittadino. Quella coscienza civica che a detta della società proponente addirittura non abbiamo! Una premessa doverosa per dire che la solidarietà del Comitato Cittadino va a chiunque adotti le ragioni del “No”, al fine di sgomberare il campo da ogni insinuazione legata ad un Comitato Cittadino che non “strumentalizza” la gente e le situazioni soprattutto perché molto semplicemente non gioverebbe alla gente e alle situazioni e non gioverebbe neppure alla parola “democrazia” che di fatto si avvale del potere al popolo nella sua etimologia. L’onda mediatica che nelle ultime ore sta cavalcando questa vicenda, certamente non giova a nessuno. Fiumi di parole sono state scritte a danno o a favore di parti politiche di destra e di sinistra tralasciando che la gente e dunque il Comitato Cittadino sta al centro, dell’attenzione, della vicenda, e non merita tutto questo fiato sprecato, questi attacchi personali, queste accuse che rasentano la diffamazione. E’ umiliante, oltretutto, che la gente del Comitato Cittadino debba essere tirata in ballo in una vicenda che quasi quasi ci avverte come causa di tutti i mali della Terra dei Fuochi. I nostri contadini coinvolti innocentemente nel vortice della problematica legata alla “Terra dei Fuochi” non hanno già subito abbastanza? E dunque a questo punto il Comitato Cittadino si appella al buon senso di chi con fare minaccioso dichiara di non volere più la nostra monnezza. La nostra monnezza, per amor del vero, intesa come FORSU, attualmente va fuori Regione, e dunque non “inquina” la “Terra dei Fuochi”. Come crediamo di affrontare la problematica dei rifiuti organici? In altro modo, non in questo momento e non con queste soluzioni. In questo momento non è del come che stiamo parlando, anche perché la quantità di FORSU prodotta dalle comunità della fascia pedemontana del massiccio del Matese risultano, numeri alla mano, essere 3.800 tonnellate annue, un numero che potrebbe, ad essere precisi, diminuire drasticamente data la vocazione agricola del territorio”.

Michele Martuscelli

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