Alife- “Prima di parlare e scrivere leggiamo i documenti altrimenti c’è allarmismo messo ad arte ”.Gianfrando Di Caprio, consigliere comunale e attivista-promotore del comitato per la salute e l’ambiente, ha iniziato e concluso con questo appello nella riunione di prosecuzione,dopo la pausa pubblica di incontri , della lotta contro il biodigestore promosso dalla società General Costraction nell’area Asi di Alife . Lo ha fatto in merito all’iter per il vaglio del progetto ed in riferimento ad decreto regionale che ha introdotto modifiche alla gestione dei rifiuti pubblicato ad agosto .Ha sottolineato, con forza, il ruolo di vigilanza e di intervento del comitato e dell’amministrazione comunale attivissima, con il team di avvocati, nella fase in corso che si sarebbe conclusa-almeno con riguardo alla via – con un parere positivo ma condizionato, cioè con la presenza di prescrizioni la cui portata è tutta da capire perché il decreto non è stato ancora pubblicato. Andiamo con ordine seguendo il ragionamento svolto nell’aula consiliare da Di Caprio che ha rimarcato una serie di passaggi positivi nel contrastare il progetto.Ha illustrato le caratteristiche procedurale e quindi il funzionamento della conferenza dei servizi generale, riunitasi solo a novembre 2014, a cui è sottoposto il progetto della GC entro cui è da distinguere la AiA(autorizzazione integrata ambientale) e la Via(valutazione impatto ambientale). “Si tratta di un parere complesso, con ben 32 enti coinvolti a vario titolo(nessuno presente al primo incontro nel novembre 2014), attivato presso l’ufficio regionale attività produttive-carburante in cui confluiscono le altre due procedure-ha detto Di Caprio.La ragione è legata alla produzione di energia elettrica dal trattamento della frazione umida(aerobico ed anaerobico) con la produzione di biogas.E’ questo il problema maggiore” ha dichiarato in aula alla presente della giunta e di numerosi cittadini. Procedura Aia:”la riunione svolta a giugno è stata disastrosa per la General costruction-ha aggiuntoDi Caprio – spiegandone uno dei motivi legati alla mancanza del sistema fognario nell’area asi riscontrato dall’ufficio pubblico e quindi il passaggio di competenza al comune. Via-“Altro percorso, di natura tecnica, ma interno, in cui, però, ha illustrato Di Caprio -il comune è intervenuto chiedendo espressamente di presentate documentazione .La stessa cosa è avvenuta pochi giorno dopo con la istanza di accesso presentata dall’amministrazione tramite il pool di legali messi a disposizione .”Sembra che la decisione sia stata presa ma con varie prescrizioni per le iniziative di contrasto che possiamo fare ma la partita si gioca nella procedura Aia di cui aspetteremo il verbale con il decreto ed in cui il comitato può intervenire. Ma è sugli indirizzi di aggiornamento che Di Caprio ha svolto una serie di importanti puntualizzazioni evidenziando che sono previsi impianti per l’umido ma senza la tecnologia dei biodigestore usando le aree vicine agli Stir e finanziando consorzi pubblici e non privati”.

Michele Martuscelli

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