ALIFE -L’amministrazione comunale di Alife ha valutato e deliberato come “non conveniente” la proposta avanzata dalla Publialifana e procederà ad “internizzare” il servizio per la riscossione di alcuni tributi . L’ente, guidato dal sindaco Giuseppe Avecone, pagherà solo le spese legali per il contenzioso perso davanti al Tar oltre ad annullare una nota dirigenziale oggetto del ricorso, ritenuta illegittima, con una sentenza che però ordinava al comune di riesame la problematica .


Così ha fatto la giunta che ha deciso di servirsi di una gestione interna per il servizio di assistenza e supporto alla riscossione finalizzata agli introiti della Tares. La motivazione(il comune è stato ingiunto dal Tar con una seconda sentenza) è spiegata nella determina dirigenziale con cui ha adempiuto agli adempimenti richiesti dai magistrati del Tar : la gestione interna- è stata la stima- avrebbe un costo” notevolmente inferiore, quantificabile in circa 10.000 per servizi accessori rispetto ai 40.000(valore presuntivo e calcolato su un ruolo presuntivo di circa 1.200.000 euro dati accerti nel piano finanziario Tares predisposto dall’ufficio- è scritto nella determina del responsabile finanziario. Ma come nasce la vicenda ?La Publialifana, impresa concessionaria dei servizi di accertamento e riscossione dell’ici, tarsu e tassa per le acque reflue ha presentato ricorso contro una decisione del comune con la quale chiedeva di rinegoziare il contratto di affidamento dei servizi per la sopravvenienza di nuove leggi in materia di tributi locali come l’imu, la tares, che hanno sostituito l’ici e la tarsu. . Insomma la ditta voleva l’adeguamento della concessione alle nuove modifiche legislative o a ciò che rimaneva del contratto di affidamento. Il comune si è opposto mettendo in luce la diversità sostanziale delle leggi per cui la Publialifana non poteva gestire i nuovi tributi. Il tar, però, ha dato ragione alla Publialifana perché il comune di Alife non ha aperto un confronto con l’impresa concessionaria violando un articolo del disciplinare parte integrante del contratto di concessione (“..nel caso di gestione di nuove entrate comunale- è scritto nell’articolo richiamato- il relativo corrispettivo verrà assoggettato a rinegoziazione” e quindi a trattative tra impresa e comune).Il comune , in seguito a questo esito , ha quindi dovuto valutare la nuova offerta-proposta presentata ma l’ha ritenuta “non conveniente” giustificando così il ricorso “alla gestione diretta, mediante i propri uffici, della Tares più rispondente a criteri di efficienza, efficacia, ed economicità dell’azione amministrativa nonché pienamente rispondente alle indicazioni del consiglio comunale con la deliberazione n. 15 del 28-06-13”.

 

Michele Martuscelli

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