Polemiche o no ha portato a casa il risultato. Siglare l’accordo sull’Asi Caserta a fronte di partiti, in primis il suo, lacerati al proprio interno, non era impresa facile. Marco Villano però è abituato a trattare. A mediare. E lo ha fatto notte e giorno. Febbrili riunioni, ufficiali e informali, per trovare la quadratura del cerchio. E alla fine il Forlani del Pd casertano ha centrato il bersaglio. Nella partita per i nuovi vertici del Consorzio il coordinatore provinciale dem ha giocato un ruolo fondamentale. A volte in attacco, altre in difesa, qualche volta a centrocampo, a seconda dei momenti di un match tra le forze politiche al cardiopalmo fino al 90esimo. E al triplice fischio finale ha vinto la gara. Il Pd si aggiudica la presidenza e un posto nel Cda dell’Asi. Il timone del Consorzio sarà affidato a Raffaella Pignetti, 37 anni, dirigente Cgil, aversana, legatissima a Villano. Una doppia vittoria. Biagio Lusini, sindaco di Teverola, siederà nel consiglio di amministrazione. Le altre due poltrone disponibili sono andate, una al Nuovo centrodestra, che ha puntato su Salvatore Davidde, sponsorizzato dal sindaco di Mondragone Giovanni Schiappa, l’altra a Forza Italia, con l’indicazione di Fulvio Granata. Il quinto nome del Cda sarà fatto dalla Regione Campania. Agli azzurri spetta anche il direttore generale, che sarà nominato quando il consiglio di amministrazione sarà al completo, cioè nel momento in cui Palazzo Santa Lucia darà il via libera al quinto componente. La lista formata da Pignetti, Lusini, Davidde e Granata sarà votata domani (3 dicembre) dall’assemblea dei delegati Asi. L’esito è scontato. Il poker di nomi ha incassato l’avallo di 17 enti sui 25 totali che fanno parte del Consorzio. Un margine ampio. Che blinda la lista. Questi i Comuni che hanno alzato disco verde: Caserta, Maddaloni, Marcianise, Teano, Carinaro, Teverola, Villa Literno, Santa Maria Capua Vetere, San Nicola la Strada, Mondragone, Aversa, Sessa Aurunca e tutti gli ambiti, escluso quello dell’Alto Casertano. Non hanno sottoscritto l’accordo i rappresentanti di Provincia, Piedimonte Matese, San Tammaro, Pietravairano, Santa Maria la Fossa, Pietramelara, e Consorzio Alifano. Insomma c’è una netta maggioranza a sostegno di Pignetti, Lusini, Davidde e Granata. E Villano canta vittoria. “E’ una vittoria di quella parte della segreteria provinciale che ha avuto il coraggio di cambiare. Forse per la prima volta nella storia dell’Asi si è puntato su un nome giovane, nuovo e competente, di rottura rispetto alle vecchie logiche. Mettere una donna, capace e all’altezza del compito, alla guida del Consorzio è indiscutibilmente un segnale di novità nella gestione degli enti strumentali. E’ una scelta dirompente”. La Pignetti è un nome “cool” direbbe Renzi. Com’è invece l’atteggiamento di chi nel Pd ha alzato le barricate e annuncia battaglia? “Chi non ha partecipato a questo progetto ha perso una buona occasione per dare un forte segnale di cambiamento”, risponde il coordinatore della segreteria dem. Che sferra un colpo di katana ai “ribelli” del suo partito. “Per fortuna del Pd casertano, chi guarda al passato rappresenta una minoranza mossa dall’istinto all’autoconservazione e impegnata solo a mantenere rendite di posizione. Un atteggiamento che non si addice alla logica renziana”. Insomma, la resa dei conti nel partito democratico è già iniziata. Di fatto la maggioranza uscita dal congresso si è sgretolata. Gigino Munno è pronto a dimettersi. Enzo Cappello vorrà rifarsi dopo la sconfitta sull’Asi. Franco De Michele, Vito Marotta, Raffaella Zagaria e Silvio Sossio sono molto critici nei confronti di Raffaele Vitale, che non è più considerato un garante di tutte le componenti interne ma solo di quelle Graziano-Stellato. Ma prendersela col segretario facente finzione è come sparare sulla croce rossa. Lui non c’entra nulla. Forse non conosce nemmeno i nomi dei nuovi vertici dell’Asi. Chi comanda davvero nel Pd gli è li comunicherà con calma. Che fretta c’è.
Mario De Michele