Una parte della segreteria provinciale si incontra e sollecita una riunione urgente per trovare una soluzione condivisa sul il tema spinoso dell’Asi. Un’altra parte va per conto proprio e ha già chiuso l’accordo con le altre forze politiche. Nel mezzo il facente finzione Raffaele Vitale che abbandona la barca e dice “fate un po’ come vi pare”. È in atto una guerra tra bande nel Pd casertano. Pomo della discordia i nuovi vertici del Consorzio. Ma lo scontro riguarda anche il “modulo” che deve adottare il partito negli imminenti match sugli altri enti strumentali. Dopo la bagarre scoppiata giovedì scorso, ieri sera (29 novembre) una parte del gruppo dirigente ha tenuto un incontro per incalzare Vitale in vista del voto del 3 dicembre sull’elezione del Cda e del collegio dei revisori dell’Asi. Al tavolo c’erano Enzo Cappello, Franco De Michele, Dario Abbate, Silvio Sasso e Gigino Munno. Assenti per altri impegni Vito Marotta e Raffaella Zagaria, ma entrambi hanno sposato la stessa linea degli altri. Che in sostanza vogliono affrontare e fare scelte collegiali prima che i giochi siano fatti. Il tempo stringe. E col passare dei giorni sarebbe praticamente impossibile, oltre che inutile, discutere su un accordo di fatto già siglato da una sola parte della segreteria con gli altri partiti. L’intero gruppo dirigente si era dato appuntamento a ieri mattina in occasione della direzione regionale sulle primarie, che ha dato il via libera allo slittamento all’11 gennaio della consultazione, allargata alle altre forze di centrosinistra, per scegliere il candidato alla presidenza della Regione. Ma sabato scorso non c’è stato il tempo (o qualcuno non ha voluto trovarlo) per svolgere la segreteria. E Vitale aveva fissato una nuova riunione per lunedì prossimo (1 dicembre), cioè a poche ore dal voto per il rinnovo degli organismi dell’Asi. Proprio per l’urgenza della questione ieri sera (sabato) Cappello, De Michele, Abbate, Sasso e Munno si sono incontrati “informalmente” a Caserta, come loro stesso hanno precisato, con il pieno sostegno di Marotta e Zagaria. E hanno inviato a Vitale la richiesta di convocare un incontro preliminare, anche allargato a dirigenti che non fanno parte della segreteria, già entro stasera (domenica) per assumere decisioni condivise sul Consorzio. In altre parole, vogliono sapere che tipo di soluzione è stata trovata e con quale organigramma. Ma è stata durissima la risposta del segretario facente finzione, con cui si è schierato Carlo Corvino, in rappresentanza del gruppo Marino. Vitale ha detto a chiare lettere che in realtà i problemi nella maggioranza non dipendono dalle trattative sull’Asi o sugli altri entri strumentali, ma dalla mancanza di rispetto e fiducia reciproca. Poi il taglio netto rispetto a qualsiasi tentativo di dialogo. “Se avete fatto ora senza di me – è sbottato il sindaco di Parete – potete fare senza di me anche domani e dopodomani e via dicendo. Buon lavoro”. Una chiusura ermetica. Insomma, la contrapposizione tra i dirigenti Pd è giunta all’apice. E di fatto non esiste più la maggioranza uscita dal congresso. Non a caso Munno e Abbate sono pronti a far saltare anche gli equilibri interni se sull’Asi e sugli altri enti strumentali il partito non camminerà unito e nella stessa direzione. I “ribelli” sono certi che il gruppo Stellato-Graziano ha già trovato la quadratura del cerchio con Ncd, Udc e Forza Italia. Senza però aver fatto un percorso comune. E soprattutto senza mettere al corrente gli altri sul tipo di accordo. Chi andrà a fare cosa e con chi. Queste sono le ombre sulle quali Cappello, De Michele, Abbate, Sasso, Munno, Marotta e Zagaria vogliono fare luce. E ovviamente pretendono chiarezza prima che si vada al voto il 3 dicembre con un accordo siglato alle loro spalle, dopo una serie di incontri “paralleli” tenuti nei giorni scorsi da Stellato e company. Anche per questo fanno pressing su Vitale. Che starebbe temporeggiando proprio per non far saltare i piani dei suoi alleati più stretti. E da quello che si apprende il sospetto dei “dissidenti” è più che fondato. Sembrerebbe infatti che le componenti di Stellato e Graziano abbiano già “preparato il letto” dentro il quale infilarsi con Fi, Ncd e Udc per godersi il matrimonio di convenienza. E starebbero già festeggiando per i regali (posti) ricevuti nel Cda e nel collegio dei revisori dell’Asi. Agli altri componenti della segreteria provinciale del Pd non resta altro che fare da testimoni di nozze. Auguri e figli maschi.
Mario De Michele