Più che un ristoro politico è una questione umanitaria. La nomina di Pasquale Di Guida a sub-commissario dell’Asl di Caserta è frutto di un atto di pietà di Nicola Caputo verso Franco Liguori. Nessun contentino, né tantomeno una compensazione, come qualcuno vorrebbe far apparire. Il penalista aversano, super trombato alle ultime regionali, ha implorato in ginocchio l’eurodeputato Pd affinché sponsorizzasse Di Guida, stimato direttore sanitario dell’ospedale di Sant’Agata de’ Goti, che ha l’unico difetto di essere il cognato proprio di Liguori (ha sposato la sorella). Dopo giorni di pianto ininterrotto Caputo lo ha dovuto accontentare. Non ce la faceva più. Era diventato un tormento. Liguori, riferiscono fonti vicine al deputato europeo, avrebbe ripetuto come un mantra: “E dai, indica mio cognato, e dai, indica mio cognato, e dai, indica mio cognato”. E alla fine l’europarlamentare ha ceduto. Un po’ per carità cristiana, un po’ per sfinimento. Sia chiaro, Caputo si è fatto impietosire dalle lacrime di Liguori solo perché era sfumato il nome di Arcangelo Correra. E perché Di Guida è un valente professionista, molto apprezzato come direttore sanitario per l’efficiente gestione del nosocomio di Sant’Agata de’ Goti. La prima scelta del deputato europeo era il maddalonese Correra, già dirigente dell’Asl di Caserta. Nome che non è passato perché Palazzo Santa Lucia in linea di massima sta seguendo nella riorganizzazione delle aziende sanitarie una logica “extraterritoriale”. Commissari e sub devono provenire da fuori provincia. Correra quindi ha dovuto passare la mano. Per lui ci sarebbe alle porte l’incarico di sub-commissario altrove. Staremo a vedere. Torniamo a Liguori. Sembra che voglia abusare della bontà di Caputo. In vista delle comunali di Aversa si sarebbe messo in testa, udite udite, l’idea di candidarsi alle primarie del centrosinistra per un’eventuale corsa per la poltrona di primo cittadino. All’europarlamentare sono venuti i brividi. Il solo pensiero di doverlo proporre lo ha fatto sbiancare. Fra sé e sé avrà detto: “Ma questo ci fa o ci è?”. Alle regionali Liguori proprio nella sua città (Aversa) è stato surclassato da molti candidati locali e non. Un flop memorabile. E ora vorrebbe ambire alla carica di sindaco? Suvvia, egregio Liguori, lei sarà pure un ottimo avvocato (almeno lo si suppone) ma come politico è una pippa. Però, gliene diamo atto, è un gran simpaticone, sempre con la battuta pronta. Allora ascolti un consiglio: continui a fare il cabarettista della politica. Riceverebbe applausi scroscianti. Ed eviterebbe altre figuracce elettorali.

Mario De Michele

 

 

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