C’era attesa a Caserta per l’assemblea provinciale convocata dal commissario Franco Mirabelli e con la partecipazione del vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini. Affollata, come in pochi altre occasioni, la sala conferenze dell’hotel Royal. In prima fila tutti i big del partito, Graziano, Picierno, Oliviero, Caputo, Sgambato. Lo stato maggiore al gran completo,  fatta eccezione per la senatrice Capacchione,  e con la visita del presidente della V commissione regionale alla sanità Lello Topo. Ad aprire i lavori è stato il senatore Mirabelli che dopo un’ampia disamina sul quadro nazionale dopo la sconfitta del referendum è entrato nel vivo della questione casertana. “Ci attendono importanti scelte – ha detto – e altre ci attendono per cui c’è bisogno di iniziare a guardare fuori di noi, ai bisogni della società casertana. Dobbiamo chiudere la fase di scontro permanente e non parlare più dei litigi tra noi. Dobbiamo parlare alle città e iniziare a mettere in campo soluzioni e proposte per chi vive in provincia. Ognuno deve fare la sua parte per dare il segno di un Pd che torna a parlare con i cittadini e dei cittadini”. “In questi mesi abbiamo conquistato grandi comuni e dobbiamo lavorare per un centrosinistra forte che metta in atto un progetto di cambiamento vero. Un centrosinistra che non si limita a gestire ma che ha l’ambizione di cambiare. L’unità deve essere presupposto per il cambiamento. Dobbiamo realizzare un’unità d’intenti, dobbiamo far riconoscere il partito e la federazione come interlocutore, far conoscere fuori di noi il partito. Dobbiamo Mettere prima la comunità del Pd. Abbiamo bisogno di cambiare l’ordine delle priorità. Il Pd non può essere la somma di specificità l’una contro l’altra armata. Bisogna fare tutti insieme un passo indietro e mettersi a disposizione per un progetto comune. Stasera è l’occasione per prendere questo impegno. Se ci sono le condizioni da lunedì potremo aprire il tesseramento. E il tesseramento sarà il primo tassello per uscire da commissariamento, può diventare punto di prova che qualcosa è cambiato”. Ad aprire il dibattito Teresa Cerchiella e Maria Canzano.  Entrambe hanno lanciato strani contro chi occupa poltrone e non lavora alla crescita del partito. In particolare Maria Canzano ha ribadito la questione di Caserta città dove Tresca ha risposto con una nuova segreteria alle critiche e alle sue dimissioni. Mirabelli nel corso del suo intervento ha fatto i complimenti a Razzano per la vittoria alle primarie ma i Gd di Maddaloni hanno portato in assemblea tutte le critiche sollevate in queste settimane. L’esponente dei Gd ha annunciato che metteranno in campo un percorso alternativo rispetto all’esito delle primarie.

Guerini ha chiuso i lavori: “Mi auguro possiate avere altri momenti di confronto e riflessione sul partito in questa terra. Dalla discussione ho percepito passione per il partite ma anche i problemi che sono alla base del commissariamento che in parte sono stati superati ma che in parte permangono ancora”. “La discussione nel Pd non deve essere come gli stati di Facebook. Si scrive qualcosa si ottiene qualche like ma poi non si progredisce. I problemi che ho ascoltato stasera riguardano la mancata del senso di comunità. Non siamo una sommatoria di correnti, di capofiliera. Non dobbiamo esserlo. Non dobbiamo temere il confronto, che è arricchimento. Dobbiamo avere la forza di discutere, ma la discussione deve essere dentro il partito”. “Quando commissariamo una federazione è un fatto grave e infatti viene deciso a livello nazionale ma il commissariamento inizia e finisce secondo le modalità che il commissario intende proporre alla direzione nazionale del partito. Il suo obiettivo deve essere ridare agibilità politica al partito. Apriremo il tesseramento, fatelo in modo ordinato e secondo le regole. Aprire il partito, portatelo all’esterno e poi si avvierà la fase congressuale. Impieghiamo questo tempo perché il congresso non diventi una conta”. Continui gli appelli al senso di responsabilità del vice Renzi. Diretti senza giri di parole a mettere davanti a tutto gli interessi del partito: “A ruolo maggiore corrisponde maggiore responsabiità”.

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