CESA – Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Enzo Guida, segretario Pd di Cesa, che interviene nel dibattito che si aperto sul destino dell’Unione dei comuni Atellana. “Prendo spunto da un recente intervento sulla stampa del Consigliere Comunale di S. Arpino Ernesto Capasso nonché assessore in seno all’Unione dei Comuni Atellani per esprimere alcune riflessioni sulle necessità di rilanciare questo ente. Pertanto subito chiarisco che non condivido la proposta dell’amico Capasso di porre in “liquidazione” l’Unione, dal momento che l’ente è inattivo da tempo.
Penso invece che si debba riprendere il cammino iniziato qualche anno fa. Prima di decretare il definitivo svolgimento dell’Unione è necessario richiamare l’attenzione di tutti i comuni partecipanti sulla sua effettiva utilità. Sarà doveroso aprire una discussione interna ai singoli comuni affinchè si proceda lungo la via del rilancio dell’Unione. La forma associata di gestione dei servizi può essere una misura adeguata per garantire i cittadini in una fase di tagli di risorse agli enti locali. Solo attraverso l’Unione dei Comuni sarà possibile pensare di gestire, in modo sovra-comunale, taluni servizi che riguardano un bacino di utenza importante. Ha ragione Ernesto Capasso quando dice che è scemato l’interesse verso l’idea fondante dell’Unione, si è perso di vista l’ambizioso obiettivo che era alla base di questa idea. Ma credo che sia necessario riprendere quel progetto iniziale, in modo che attraverso l’identità culturale, la unicità dei territori, la peculiarità dei singoli comuni, possa essere rilanciato lo spirito degli inizi, ridando vigore e forza a questa iniziativa. Ci sono questioni importanti che riguardano singoli comuni, ma che hanno indubbi riflessi sull’intero comprensorio atellano. Penso, ad esempio, ai Piani Urbanistici Comunali che dovranno essere elaborati tenendo conto dell’intero territorio. Penso ancora a misure coordinate per il rilancio del commercio. Così come appare indispensabile avere una visione comune e globale per la gestione delle risorse archeologiche e culturali, come il Museo di Succivo, il nascente Parco Archeologico Atellano. Il territorio si deve misurare con un’altra grande sfida, quella di elaborare un unico cartellone di iniziative culturali capace di mettere insieme le più importanti manifestazioni che si svolgono annualmente nei singoli comuni, di modo che queste possono continuare a crescere col concorso di tutti. Dunque l’Unione dei Comuni Atellani appare ancora indispensabile. La classe dirigente attuale deve rendersi conto di ciò e realizzare tutto quanto è possibile per il suo rilancio”.