“Negli ultimi mesi sono aumentati i numeri di Tso – trattamento sanitario obbligatorio – in Città”. Lo ha detto il sindaco di Aversa Giuseppe Sagliocco, ponendo in essere una riflessione: “Il numero dei tso è aumentato in maniera esponenziale rispetto allo stesso periodo dello scorso anno proprio in concomitanza con la chiusura del centro di salute mentale. Non so se questo sia un caso, ma questi dati mi spingono a porre in essere delle riflessioni”. Il trasloco del centro di salute mentale rimanda indietro nel tempo la cura della salute mentale. Il trasloco del centro è avvenuto lo scorso 28 febbraio in locali ricavati nella struttura che ospita il consultorio materno infantile di viale Europa chiusa dai Nas l’11 marzo e riaperta il 16 giugno ma giudicata comunque insufficiente e inadatta al compito dal Tribunale per i Diritti del Malato. Sulla vicenda il sindaco ha raccolto anche le preoccupazioni del presidente della Consulta dei Disabili, Marco Olivetti, che sollecitato dal Tribunale per i Diritti del Malato si è immediatamente manifestata solidale e sensibile ai drammatici disagi sopportati da tutti quei cittadini, sofferenti psichici, che sono stati costretti ad abbandonare l’accogliente e funzionale sede del Palazzo Orabona di piazza Fuori Sant’Anna, senza poter contare sull’idoneità di una sede adatta ad accogliere un servizio pubblico h24 di assistenza psichiatrica. “Ho raccolto le segnalazioni del Tribunale per i Diritti del Malato, della Consulta dei disabili e analizzando i dati dei Tso ho poi sollecitato il Direttore generale dell’Asl di Caserta, Paolo Menduni, ad intervenire per garantire la qualità assistenziale e l’ appropriatezza delle cure agli utenti del Csm di Aversa”. E continua Sagliocco: “Non possiamo accettare che certi standard di elevata qualità assistenziale che hanno dato lustro alla psichiatria aversana e soprattutto opportunità di recupero clinico di diversi sofferenti psichici, nonché possibilità di emancipazione di certi utenti più fragili, si riduca a poco più di una somministrazione farmacologica, che non può e non deve bastare, poiché, come si evince dai dati registrati in questi ultimi mesi, inevitabilmente ha inciso notevolmente sugli aumenti di ricoveri in regime di Tso, impegnando frequentemente il servizio di emergenza 118, la dove il Centro di salute mentale non era più in grado di far fronte in maniera efficiente a tutte le richieste d’intervento”. E continua Sagliocco: “Questi dati fanno rilevare un doppio problema: uno di tipo sanitario e sociale e l’altro di tipo economico. L’aumento dei Tso fa rilevare un aumento del disagio psichico da parte dei pazienti, così come un aumento notevole della spesa a carico della Asl perché c’è un aumento dei ricoveri”.