“Il caso Guido Rossi è politicamente chiuso. Il comitato organizzatore delle primarie ha impedito la riproposizione di quanto accaduto nel 2007 marcando la differenza tra il centrodestra e il centrosinistra, che, finalmente unito, vuole aprire una nuova stagione di cambiamento e rinnovamento”. Lo dichiarano in una nota il segretario e il presidente del Partito democratico di Aversa Carmine Esposito e Elena Caterino. “Il problema oggi non è chi ha accompagnato Guido Rossi a presentare la candidatura ma cosa rappresenta. E’ assolutamente lampante che chi ha ricoperto incarichi di governo non può ambire a guidare il centrosinistra. Non basta dire di aver votato alle primarie per togliersi un’etichetta e affibbiarsene un’altra. Essere di centrosinistra significa innanzitutto condividere percorsi, idee e programmi per la città. Il dottor Rossi se fosse stato interessato a tutto ciò avrebbe potuto partecipare ai tavoli di coalizione, essere parte attiva di un percorso di confronto. Un comportamento che, tra l’altro, tenne il suo sponsor Stabile nel 2007 quando bisognava organizzare le primarie e la coalizione. Così come è avvenuta la sua candidatura rappresenta soltanto l’ennesimo tentativo di opa, un blitz fallito, dei soliti noti, molti dei quali esperti nel creare ad arte spaccature e divisioni. Non serve andare molto indietro nel tempo ma basta ricordare quanto accaduto dopo l’affossamento della candidatura a sindaco di Mariano D’Amore. Da quell’evento abbiamo dovuto ricostruire un partito dalle fondamenta. Lo abbiamo fatto senza timore, aprendoci e facendo in modo che una generazione si assumesse le sue responsabilità di classe dirigente. Lo abbiamo fatto anche facendo saltare lo schema delle correnti provinciali perché consapevoli che solo essendo uniti avremmo potuto costruire un solido progetto. “D’ora in avanti -aggiungono – non parleremo più di questi temi ma soltanto di cosa vogliamo mettere in campo per cambiare la città. Abbiamo dalla nostra il coraggio e la competenza per mettere in campo un progetto di rinnovamento nei metodi e negli uomini, per far emergere una nuova classe dirigente, la quale, finalmente, può fare affidamento sull’esperienza di persone autorevoli tra cui Antonio Massimo, Peppe Gallo, Generoso Rammairone, Mario Gatto, Gennaro Golia, Antonio Massimo, Marcantonio Abbate, Giuseppe Cainiello, tutti sottoscrittori della candidatura di Villano”. “Siamo il centrosinistra, siamo alternativi e questa volta non ci faremo dividere”, concludono.

 

 

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