“Confermo tutta la mia preoccupazione per la destinazione d’uso del complesso La Maddalena di Aversa. Il Direttore Generale dell’Asl ci ha informato che è stato avviato dalla Regione un tavolo istituzionale. Bene, ma non è ancora per niente chiaro cosa si vuole fare nella struttura. E ritengo non ancora scongiurato il rischio che possa realizzarsi una “speculazione” contro la vocazione storica, artistica e culturale di quell’area”. L’allarme è della consigliera regionale del Pd, Lucia Esposito, al termine dell’audizione in Commissione Trasparenza, presieduta dall’on. Giulia Abbate. Esposito aveva richiesto l’audizione con il Sindaco Sagliocco, la Regione, il Direttore Generale dell’Asl di Caserta, Paolo Menduni, e i rappresentanti delle associazioni e dei comitati che si occupano della vicenda per conoscere in particolare l’iter e verificare l’esito della manifestazione di interesse che ha riguardato il plesso della Maddalena. “Per questo – dichiara Esposito – ho chiesto che l’audizione venga aggiornata, stavolta con la presenza di Sindaci, Regione e associazioni, perché, ad oggi, nessuna ombra è stata diradata sul futuro di questa struttura così importante”. “Abbiamo appreso stamattina – racconta la consigliera regionale del Pd – dal Direttore Generale, Paolo Menduni, che è stato istituito ieri in Regione un tavolo istituzionale per reperire le risorse sufficienti a restituire la struttura della Maddalena alla città di Aversa. In commissione Trasparenza è da mesi che seguiamo questa vicenda e abbiamo avuto più di un’audizione. Il Direttore Generale dell’Asl ha puntualmente ricostruito tutto l’iter che si è svolto finora per recuperare quella struttura. Nonostante ciò, occorre ancora fare chiarezza. C’è bisogno di sapere dal Sindaco e dalla Regione a quale destinazione d’uso pensano, cosa vogliono realizzare e con quali risorse”. La consigliera regionale del Pd è scettica. “La Maddalena – afferma Esposito – sorge su un’area molto vasta di oltre 170 mila metri quadrati e, dal piano regolatore del Comune di Aversa, risulta essere una zona dove è possibile anche realizzare parcheggi, negozi, zone destinate al commercio. Si sono susseguite – continua Esposito – più notizie: qualcuno ha proposto di trasferire lì i plessi scolastici di Aversa; all’Asl è stato presentato in passato un progetto di architetti e professionisti; c’era l’interesse della ex Facoltà di Ingegneria (oggi Dipartimento) della SUN; ma nelle sedi istituzionali non si è mai parlato del merito e di quale progetto, quale destinazione definitiva realizzare con le risorse che sono ancora tutte da reperire”. “E’ necessario invece – conclude Esposito – coinvolgere nelle scelte di merito tutte le forze politiche, sociali, economiche e le associazioni dei cittadini per tutelare e recuperare un bene dall’alto valore storico e culturale che oggi versa in uno stato di inaccettabile degrado”.

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