“Alla luce della sentenza del Tar della Campania che ha evidenziato un rapporto poco chiaro tra Stazione Unica Appaltante, comune e ditta aggiudicataria della gara d’appalto per la riqualificazione del Parco Pozzi il Partito Democratico di Aversa ha deciso di investire della questione l’Autorità Nazionale Anticorruzione, guidata dal giudice Raffaele Cantone”. E’ l’annuncio, fatto nel corso di una conferenza stampa, dai dirigenti cittadini del Partito Democratico di Aversa, i quali hanno deciso di non far passare sotto silenzio la sentenza del Tar della Campania che, di fatto, ha bocciato l’operato del dirigente comunale Diana, il quale era il Rup della gara d’appalto da circa 2,5 milioni di euro destinati alla riqualificazione del più grande polmone verde cittadino. All’incontro con i giornalisti hanno partecipato il segretario cittadino Carmine Esposito, il presidente Elena Caterino, il consigliere comunale Marco Villano e Antimo Castaldo. E’ stato proprio quest’ultimo ad illustrare le ragioni che hanno indotto i democrat normanni ad investire della questione l’autorità guidata dal giudice Cantone. “In un dettagliato esposto – ha spiegato Castaldo – chiediamo alla Anac di fare luce su quelle opacità messe in luce dalla sentenza del Tar della Campania che ha portato all’annullamento dell’aggiudicazione della gara d’appalto Non accusiamo nessuno ma ci sono dei punti d’ombra sui quali è bene che un’autorità terza faccia piena luce”. A sottolineare il dato politico della sentenza è stato il consigliere Villano: “La nostra priorità – ha spiegato – è che i lavori vengano svolti. Non possiamo non sottolineare, però, che questa vicenda è l’emblema del modo di fare, fallimentare, di questa amministrazione. Dal 20 giugno l’amministrazione è rimasta in silenzio. Ciò è inaccettabile per cui chiediamo di provvedere all’aggiudicazione in tempi brevi, non aspettando, quindi, eventuali ulteriori gradi di giudizio”. Villano punta l’indice, senza giri di parole, sul dirigente Diana: “Siccome “il Tar ha evidenziato delle mancanze del Rup crediamo che ciò non possa essere cadere nel vuoto. Diana dovrebbe dimettersi o quanto meno esser rimosso”. Sul piano tecnico il Pd ha sollevato anche qualche dubbio sul fatto che la gara sia stata gestita con la vecchia Stazione Appaltante e non con la nuova, la quale prevede che ci siano funzionari del Provveditorato delle opere pubbliche a valutare le opere. “L’unico a parlare – ha aggiunto Castaldo – è stato l’assessore Barbato che ha chiesto alle parti di non fare ricorso al Consiglio di Stato. Un’uscita che un assessore avrebbe fatto meglio a non fare”. “Il Pd di Aversa – ha chiosato in apertura Elena Caterino – vuole cambiare verso e concentrerà i propri sforzi in difesa della legalità. Quella sul Parco Pozzi sarà soltanto la prima iniziativa”. Un concetto ribadito anche dal segretario Esposito, il quale ha sottolineato “il nuovo corso del Pd fatto di partecipazione e attenzione sui problemi concreti della città”.
Angelo Golia