Non dovrebbero esserci sorprese la prossima settimana in consiglio comunale ad Aversa, quando all’attenzione dei consiglieri comunali ci sarà il conto consuntivo 2013. Sagliocco è riuscito a ricucire lo strappo con Paolo Santulli, Luciano Luciano  e Mario Tozzi ai quali ha promesso che entro dicembre ci sarà una verifica dei nuovi accordi che dovranno portare ad una rimodulazione dei “principali obiettivi programmatici, a breve, medio e lungo termine”. Sarà dunque maggioranza a 13  perché il primo cittadino ha sbarrato le porte a qualsiasi ipotesi di ritornare all’assetto originario della maggioranza.

“In un momento così difficile per il Paese  – si legge in una nota congiunta di Luciano e Santulli – e per tutti i cittadini abbiamo ritenuto necessario aprire una discussione nella coalizione che regge le sorti del  Comune di Aversa. Abbiamo sentito la responsabilità di evitare problematiche e stagnanti derive. Il  bisogno di chiarezza e di partecipazione democratica, necessarie per continuare a sostenere, in modo convinto, l’attuale esecutivo, ci ha portati ad un’analisi critica di tutta l’attività, dopo due anni dall’insediamento. Il nostro obiettivo era ed è la possibilità di dare una svolta, un rilancio, a tutta l’azione politico amministrativa della maggioranza. In tal senso abbiamo proposto e sostenuto, prioritariamente, la necessità di un possibile recupero degli assetti originari. Purtroppo abbiamo dovuto prendere atto e registrare l’impraticabilità di tale ipotesi . Certamente la soluzione che avevamo ventilato  sarebbe stata utile per evitare ulteriori polemiche, relative ad eventuali tentazioni di nuovi anomali assetti”.

La chiusura di Sagliocco scivola addosso a Gianpaolo Dello Vicario. “Da parte nostra – spiega – non era all’ordine del giorno. Da due anni denunciamo il fallimento di questa amministrazione che da monarchica è diventata anarchica. Personalmente spero che prima possibile possa esser chiarita definitivamente la situazione all’interno di Forza Italia perché non si può andare avanti senza un rappresentante locale legittimato. Bisogna mettere fine allo scempio del patrimonio politico del partito che fino a due anni fa rappresentava la prima forza politica cittadina”.

Angelo Golia


 

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