La mozione della minoranza con la quale si chiedeva di modificare “l’acconto 2015 della Tari pari al 70% dell’importo dovuto del 2014 da tre rati bimestrali in sei rati bimestrali” è stata l’occasione per il Sindaco Giuseppe Sagliocco per fare il punto della situazione economico dell’Ente. “In questi anni di Amministrazione Comunale – ha chiarito Sagliocco – Abbiamo eliminato una serie infinite di spese. Ciò ha scongiurato l’ipotesi del conseguimento del quinto parametro negativo e rilanciato la capacità di programmazione che ha portato alla Città di Aversa in una condizione tale da evitare l’aumento dell’Irpef (la cui aliquota è ferma allo 0,5), l’applicazione della mini Imu (relativamente al 2014) e l’istituzione di quell’ingiusto balzello quale è la Tasi per gli inquilini ed i proprietari della prima casa”. Aversa, infatti, è una delle poche città dove non si paga la Tasi”. E continua: “Questa è la dimostrazione che questa Amministrazione ha a cuore l’interesse della Cittù e dei contribuenti”. “La situazione finanziaria al momento del’insediamento era di particolare tensione così come ribadito anche dal collegio dei Revisori dei Conti e caratterizzata da un’accorta attività di riscossione dei residui attivi. Il rischio era la dichiarazione di deficitarietà strutturale e preambolo di dissesto dell’Ente. Il Comune di Aversa nel corso degli anni pregressi all’insediamento dell’attuale Amministrazione infatti aveva maturato indici negativi di bilancio e parametri gestionali che ebbero a determinare, nel 2012, di quattro parametri negativi su dieci. Sicché laddove la situazione economico finanziaria non fosse rientrata (esposizione tesoriere e ripristino di fondi vincolati alla chiusura dell’esercizio) avrebbero determinato appunto il deficit strutturale dell’Ente. In questo modo non si sarebbe potuto parlare di Tribunale, né di servizi essenziali per i cittadini con il conseguente innalzamento delle tariffe ai livelli massimi. Si partiva, tra l’altro, con difficoltà tali da farci registrare l’interruzione o l’abbassamento di fornitura elettrica da parte dell’Enel, c’era la possibilità di non pagare gli stipendi a settembre. Tutto ciò è stato possibile evitarlo mettendo in campo un’azione forte all’interno della macchina amministrativa e nel rapporto con i soggetti debitori del Comune di Aversa, razionalizzando e controllando la spesa. Il risultato di tutto ciò è che a dicembre 2012 avevamo provveduto all’incasso dei Residui perenti presso il Governo Centrale per € 6.079.144,02 bloccati dal lontano 1999; l’incasso degli Oneri di Urbanizzazione e delle rate dei Condoni edilizi mai versate per € 220.046,72 (incassati nel 2012) più ulteriori 127.997,64 nel 2013; l’incasso dei debiti maturati per il servizio idrico da noi prestato, per € 2.005.666,44, di cui, da altri Comuni ed Enti per oltre € 500.000,00; l’incasso dei debiti maturati dal Ministero della Giustizia per i costi degli uffici giudiziari anticipati dal Comune per € 362.889,00, nel 2012, più ulteriori 489.662,00 nell’anno 2013; l’incasso dei debiti maturati da altri Comuni per i servizi elettorali anticipati dal Comune per circa € 200.000,00; Canoni pregressi per il Metano per € 809.879.95 tra somme accertate ed incassate; Canoni annui, per il Metano, relativi all’anno 2013, per € 546.429,76”. Quanto alla mozione Sagliocco si è detto disponibile “a partire dal prossimo esercizio finanziario a prevedere la dilazione di quanto più possibile delle rate Tari per andare incontro, quanto più possibile alle esigenze dei contribuenti”.

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