Assomiglia sempre più al gioco dell’oca la trattativa per la composizione della giunta del sindaco di Aversa Enrico De Cristofaro. Il confronto tra il primo cittadino e le liste che lo sostengono torna puntualmente al via, anche quando sembravano risolti i principali nodi. Sono le quote rosa il principale ostacolo alla formazione dell’esecutivo. I nomi delle donne intrecciati agli equilibri tra le varie formazioni stanno creando un vero e proprio pantano, da cui il sindaco, nonostante i proclami, fa fatica a uscire. A bloccare De Cristofaro il nome di Alleanza per Aversa. La lista di De Chiara, che ha eletto Tozzi e Orabona nel civico consesso, deve indicare una donna. In pole position ci sarebbe la prima dei non eletti Carla Verde, moglie di Gennaro Caserta, ma su questo nome ci sarebbero veti incrociati sia dentro la lista che fuori. A metà della scorsa settimana, inoltre, circolava il nome di Francesca Palmieri, anche lei candidata non eletta ma più indietro nella classifica delle ultime amministrative. Farla entrare in giunta rischierebbe di generare malcontento tra quanti hanno ottenuto più preferenze oltre che a far saltare qualsiasi criterio di selezione. C’è poi il nome che dovrà indicare Stabile a rallentare tutto. A Stabile il sindaco ha chiesto una donna. Nome che fa fatica ad arrivare. Sono chiuse, invece, le posizioni di Noi Aversani con Turco e Nobis, poi Paolo Galluccio per Forza Aversa e Alfonso Oliva e Michele Ronza, con quest’ultimo in quota sindaco. Per la presidenza del consiglio è blindato il nome di Augusto Bisceglia. De Cristofaro non può andare avanti il tempo scorre. Entro il 31 bisogna approvare gli equilibri di bilancio e venerdì è partito anche il conto alla rovescia per il primo consiglio comunale.