Il solenne impegno di Lucia Esposito, consigliere regionale del Partito Democratico, affinché la Regione Campania, il governo Caldoro, smetta di ignorare la questione Maddalena. La promessa di Lucio Romano, senatore di Popolari per l’Italia, e Camilla Sgambato, deputata del Partito Democratico, di portare la questione in parlamento. Gli appelli all’unità e per la difesa della dignità di Aversa e della sua storia. E’ stata una seduta di consiglio comunale ricca di spunti interessanti quella che si è svolta questa mattina ad Aversa. Un’assise aperta in cui i cittadini, nonostante l’orario non accessibile, hanno dimostrato di essere migliori della classe politica alla guida della città. Un centinaio le persone presenti in aula che si sono travate di fronte i banchi della maggioranza desolatamente vuoti. In aula, ad inizio seduta c’erano Costanzo, Di Grazia, Santulli e Capasso ma i primi due ad un certo punto hanno abbandonato i lavori del consesso. Vuoto anche il banco della giunta con il solo Ninì Migliaccio, al quale verso la fine ha fatto compagnia Vittoria Ros. Opposto, invece, l’atteggiamento dell’opposizione presente in massa all’appuntamento.

Il filo conduttore di molti interventi è stata la condanna dell’assenza dell’Asl. Il direttore Menduni, interlocutore principale sulla questione, assente per impegni pregressi (almeno questa è la versione che ha fornito ad alcuni consiglieri di minoranza con cui si è incontrato questa mattina) non ha pensato di mandare un suo rappresentante a discutere con la città di Aversa. Probabilmente, come ha ricordato l’ex sindaco Ferrara c’è qualcosa che non va. Qualche ingranaggio nella filiera istituzionale deve essersi inceppato o, addirittura, alla politica locale non viene riconosciuto il ruolo di interlocutore legittimo. E allora si è assistito ad una serie di interventi dallo stesso tenore. “La Maddalena deve restare pubblica”, “Menduni deve ritirare il bando”, “L’area è strategica per il futuro della città”. Una monotonia rotta dall’avvocato Antonio Lamberti il quale ha sottolineato come, a prescindere dalla provocazione che Menduni ha voluto fare, il bando abbia dato vita ad un iter amministrativo che volente o nolente dovrà avere un seguito.

Lamberti, esperto amministrativista, ha messo i presenti sul chi va la perché difficilmente l’Asl potrà ignorare manifestazioni di interesse che potrebbero mettere al riparo i vertici dell’Azienda sanitaria da azioni della Corte dei Conti. E allora alzi la guardia la classe politica locale. Lo faccia con atti concreti. Non basta l’onore che l’onorevole Santulli ha messo sul piatto in difesa della storia di Aversa. Ci vogliono gli atti. Perché, come ha ricordato il capogruppo di Noi Aversani, la pubblica amministrazione parla con gli atti. E la delibera con cui si invita Menduni a revocare il bando è un primo passo. Ma l’amministrazione comunale risponda al legittimo interrogativo dell’opposizione: cosa significa l’intervento pubblico/privato da più di 60 milioni di euro nella Maddalena inserito nel piano triennale delle opere pubbliche. Risponda ai dubbi sollevati dal Movimento 5 Stelle sulle incongruenze del Prg.

Risponda ad Annagioia Trasacco che ha chiesto di unire le forze per preparare un progetto di rilevanza europea in grado di recuperare l’area.Risponda a Lello Ferrara, a Nicola Graziano, Antimo Castaldo che hanno chiesto una pianificazione complessiva per il centro storico. Riappropriazione dell’Opg, della Maddalena e integrazione del Tribunale nel tessuto urbano sono facce della stessa medaglia. Risponda a Luca De Rosa che ha chiesto di invertire il processo di decadimento della città di Aversa e sottolineato come l’emarginazione degli ultimi, di chi è in difficoltà stia raggiungendo picchi assurdi e preoccupanti. Menduni, invece, risponda all’interrogativo di Marilena Natale dica quali sono quegli interessi privati che hanno bloccato il recupero pubblico della Maddalena e se è vero che c’è già un accordo con i Coppola. Dica perché, senza motivo, si è provato a sfrattare Fuori di Zucca. Dica, senza trincerarsi dietro la parola provocazione, perché in piena estate ha posto in atto un provvedimento che non rispetta la millenaria storia della seconda città della provincia.

Fino a quando non verranno messe nero su bianco queste risposte avrà ragione Rosario Capasso che ha detto, senza giri di parole, che lo stato della Maddalena oggi rappresenta lo specchio del fallimento trentennale della politica e della sanità in questa città.

Angelo Golia

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