CASERTA – Aria da resa dei conti nel Partito Democratico di Terra di Lavoro. Mentre una parte della dirigenza provinciale va avanti per la propria strada a colpi di tessere, i Giovani Democratici approvano un documento durissimo in cui non si lascia spazio ad interpretazioni di sorta: basta con le tessere, basta con i giochini di potere e mettere al centro dell’azione politica i bisogni di Terra di Lavoro e del paese.

Ecco il testo del documento

I Giovani Democratici della Provincia di Caserta non si sentono più rappresentati da un Partito Democratico che a livello provinciale è oramai inesistente, intento com’è a vivacchiare tra assemblee autoreferenziali e semi-deserte presiedute da un Segretario non legittimato e la cui segreteria politica risulta essere tutto fuorché espressione del territorio.

Le vicissitudini che hanno generato le dimissioni di Dario Abbate  sono a tutti note note; così com’è nota la soluzione allora proposta ed adottata su impulso del Segretario regionale Pd Campania, ovvero  nominare Ludovico Feole quale Segretario facente funzioni.

Suddetta soluzione fu posta come temporanea e meramente strumentale  alla imminente apertura di una fase congressuale attraverso la quale sarebbe stata ricostruita la struttura del Partito, ponendo così le basi per un vero Rinnovamento.

Nonostante ciò, tradendo così ogni promessa e vincolo di scopo, il Pd provinciale, nella sua nuova, prepotente ed autoreferenziale configurazione, ha avviato la realizzazione del suo disegno criminoso: in un primo momento ha rinviato sine die l’apertura  della stagione congressuale al sol fine di precostituirsi i presupposti necessari per canalizzare sui soliti noti il consenso necessario a consolidare lo status quo –  e ciò attraverso discutibilissime modalità, quali, a titolo meramente esemplificativo, la sospensione e/o riapertura del tesseramento ad libitum; in un secondo momento, consapevole che solo attraverso la frantumazione politica e la centralizzazione delle scelte è possibile realizzare tale ambizioso e diabolico progetto, ha direttamente ed  indirettamente favorito la cristallizzazione della fase di stallo e degrado in cui versava il Partito a livello provinciale, in piena logica divide et impera.

Alla luce di quanto emerso dalla condotta di questa mediocre dirigenza provinciale, in una situazione di totale sfiducia nella politica che appare (e, per certi versi, è) più indaffarata a dirimere giochi di palazzo che a occuparsi dei problemi reali del paese nonché più accorta a garantirsi una stabile sopravvivenza che a raccogliere le istanze di un popolo sfiancato dalla crisi, a noi appare evidente che non è affatto ragionevole chiudersi in se stessi, rifugiandosi in atteggiamenti che hanno ormai disgustato gran parte della platea elettorale, perpetuando una politica fittizia, evanescente, fondata sul numero di tessere, sul consolidamento di privilegi e posizioni di potere.

I Signori delle Tessere, ispirati forse dai capolavori tolkeniani, sono evidentemente più indaffarati a custodire gelosamente il loro “Tesoro” ; i Signori delle Tessere hanno palesato nel tempo la loro vera natura, che si fonda su mediocrità e becero egoismo.

L’attuale dirigenza PD- Federazione di Caserta si è dimostrata insensibile alle richieste di soccorso provenienti dal territorio e dai circoli che quotidianamente lavorano per la costruzione di una seria e credibile alternativa di governo. In decisa controtendenza, piuttosto, il Segretario facente funzioni, invece di provare ad unire quel poco che resta del PD in Terra di Lavoro, ha continuato la sua personalissima e solitaria verso chissà quali orizzonti. Un segretario che volutamente divide questo partito, un segretario di parte, un segretario abusivo, un segretario vecchio, anacronistico, mediocre.
Non siamo interessati e non vogliamo per decenza entrare nel merito dei motivi che hanno spinto gran parte del gruppo dirigente provinciale a disertare la direzione di qualche giorno fa, ma crediamo che ci debba essere una presa di coscienza di tutti i suoi componenti (presenti ed assenti), perché se è vero che la dirigenza nazionale ha sbagliato, quella provinciale non ne ha mai indovinata una, nemmeno per sbaglio.
Siamo rimasti sconcertati nell’apprendere che gli argomenti all’odg dell’ultima direzione provinciale erano tesseramento 2012 e bilancio 2012. Dopo aver appreso di (ex) militanti che bruciano la tessera, non riusciamo a capire l’utilità di una (ri)apertura del tesseramento; avremmo, piuttosto, preferito discutere in seno alle macerie degli organismi dirigenti provinciali per individuare soluzioni capaci di determinare un’unità nel Partito, considerando anche l’imminente appuntamento elettorale delle amministrative, che vede impegnati e candidati tanti Giovani Democratici.
Siamo stanchi di pupazzi che tutelano interessi di parte e gli esempi di Maddaloni ed Aversa rappresentano proprio questo.

Abbiamo il sentore (rectius: certezza) che i Signori delle Tessere stiano di nuovo per mettersi in gioco, anteponendo i loro beceri interessi alla NOSTRA idea di Partito. Ma noi Giovani Democratici non lo permetteremo e ci opporremo con forza.

Il Partito che vogliamo è ben altro: il nostro Partito Democratico deve essere aperto a tutti, improntato alla solidarietà e al cambiamento; deve parlare di Welfare State e di giustizia sociale, di meritocrazia e di cittadinanza, di pari opportunità e di tolleranza, di lavoro e di sviluppo, di istruzione e di ricerca; il nostro è un Partito  costruito sulle idee, sull’analisi dei problemi e sulla ricerca incessante delle soluzioni; un Partito dove non esiste scontro ma semplice  confronto costruttivo volto all’affinamento delle tesi e alla concretizzazione di una sintesi; il nostro è un Partito espressione del territorio, perchè solo così può capirne le problematiche e fornire un indirizzo politico serio.  Il nostro è un Partito che parla alla gente, che si confronta con la gente.

Alla luce di quanto esposto, noi Giovani Democratici della Provincia di Caserta chiediamo l’azzeramento di tutti gli organismi di partito provinciali e le dimissioni del Segretario facente funzioni. Anticipiamo inoltre che istituiremo  una tavola rotonda aperta agli amministratori del Partito Democratico di ogni livello e ai segretari di circolo volta a creare una sinergia tra chi è reale espressione del territorio e, in virtù di ciò, meglio può lavorare sulle tematiche che da vicino lo riguardano.

Siamo consapevoli che si è aperta una nuova fase per il Partito Democratico in cui non c’è più posto per le vecchie etichette che tanto degrado hanno prodotto. Gli schieramenti di un tempo, le contrapposizioni, i particolarismi, il gioco delle tessere , le aree e le correnti non ci appartengono.

Il nostro è un atteggiamento che guarda oltre, che affonda le sue radici nei contenuti piuttosto che nei contenitori. Col nostro impegno, col nostro entusiasmo, col nostro stile riusciremo a salvare un Partito alla deriva, anche in una Provincia difficile come quella di Caserta. Anche affrontando i Signori delle Tessere.

 

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