CASAL DI PRINCIPE – «Casal di Principe è il luogo dove si sta costruendo un nuovo modello campano di sviluppo sostenibile e inclusivo grazie allo straordinario, quotidiano lavoro di tanti giovani, associazioni, cooperative. Un eccezionale valore aggiunto viene dal fatto che tante di queste esperienze nascano proprio dai beni confiscati. La legge che oggi presentiamo trasferisce in norma quello che qui viene realizzato da anni, provando ad estendere questo modello Caserta a tutta la regione Campania.
Perché questo modello è un’eccellenza nazionale» lo ha affermato il Presidente della Commissione Regionale Beni Confiscati Antonio Amato che questa mattina con i consiglieri regionali Corrado Gabriele, Anita Sala, Lucia Esposito e Nicola Caputo, si è recato sul bene confiscato di via Bologna appartenuto un tempo a Francesco Schiavone ed oggi sede della ONLUS “La forza del Silenzio” che lavora con bambini e ragazzi autistici. Qui si è discusso della legge 7/2012, la nuova disciplina regionale in materia di valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Tra gli altri sono intervenuti Marialaura Mammetti della Commissione Straordinaria di Casal di Principe, Mauro Senatore Commissario Straordinario di Casapesenna, Nicola Tamburino sindaco di Villa Literno, Immacolata Fedele Presidente di Agrorinasce, Don Paolo dell’Aversana parroco del Santuario Madonna di Briano, Enzo Abate e Paolo Maietta de La Forza del Silenzio, Peppe Pagano del Comitato Don Peppe Diana, i rappresentanti delle forze dell’ordine, soprattutto tanti casalesi «Oggi ci troviamo sulle Terre di Don Peppe Diana» ha detto Amato «qui, come a Sessa Aurunca, a Castel Volturno, a Casapesenna, associazioni come Libera e il Comitato Don Peppe Diana, il consorzio Agrorinasce, sono artefici, con tanti altri, di una realtà nuova, pulita, sana, viva. Grazie a loro il magnifico lavoro di forze dell’ordine e magistratura trova continuità e si concretizza in nuove possibilità che realizzano giustizia e legalità. Oggi» ha continuato Amato «Le Terre di Don Peppe Diana si estendono in tutta la Campania, sono un luogo fisico e ideale di incontro e rispetto. Sono onorato che abbia aderito a questa iniziativa il Festival dell’Impegno Civile, unica kermesse al mondo ad essere interamente realizzata sui beni confiscati. Perché il riutilizzo dei beni confiscati rappresenta la risposta più forte dello Stato alla camorra. Certo» ha affermato il Presidente della Commissione Beni Confiscati «questo non vuol dire certamente che la camorra non c’è più. Tanti esponenti di spicco dei clan, a partire da Zagaria, sono stati arrestati, tra l’altro dimostrando di essere topi costretti a vivere negli scantinati. Ma la camorra resta forte e ancora incute timore. Resta pure e soprattutto nella zona grigia che coinvolge istituzioni e professioni. Continua a detenere potere economico, politico e culturale. Ma non dobbiamo avere paura, la camorra si può combattere e vincere. Questa legge è uno strumento, andrà applicata, ma resta ancora tanto da fare: innanzitutto creare lavoro e sviluppo, ma pure vincere le tante resistenze che vengono pure dall’interno delle istituzioni. Ma soprattutto» ha concluso Amato «ci deve essere una presa di coscienza delle persone, dei casalesi, a partire dai tanti qui oggi presenti. Quelli veri, i cittadini di questo territorio chiamati a vincere paura e silenzi, a schierarsi, a riprendersi un nome usurpato dai fetenti di un clan che ha massacrato queste terre» Nel corso dell’incontro sono stati presentati i diversi progetti de La Forza del Silenzio e i biscotti fatti dai bambini autistici seguiti nella ex casa di Schiavone. Saranno messi in commercio e serviranno a sostenere il lavoro dell’associazione. E la Forza del Silenzio ha anche portato avanti due prestigiose ricerche biomediche sull’autismo già presentate negli Stati Uniti e da prestigiose riviste scientifiche. Verranno presentate anche in Italia proprio su questo bene confiscato di Casale nel corso del Festival dell’Impegno Civile durante la tappa prevista per il prossimo 30 giugno. «E’ importante uscire dall’idea dell’assistenzialismo e dei contributi pubblici» ha affermato Peppe Pagano del Comitato Don Peppe Diana «Abbiamo dimostrato che sui beni confiscati si può creare economia sociale e portare avanti progetti sostenibili di sviluppo reale e inclusivo a partire dagli ultimi, dalle persone che soffrono. Quella sui beni confiscati è una buona legge» ha concluso Pagano «ora però devono essere concretizzate le sue previsioni. Così come devono essere emanate le linee guida regionali sui budget di salute. E’ ora che le istituzioni diano risposte concrete, facciano la loro parte. Noi stiamo facendo la nostra e continueremo a farla. Come Festival dell’Impegno Civile abbiamo aderito a questa manifestazione perché bisogna stare insieme, tutti da una parte, quella tracciata dalla nostra Carta Costituzionale»