Un patto di collaborazione per la creazione di start up innovative in terre di camorra, ma anche per la realizzazione della “Casa dei ricercatori” e di un Centro di coworking nei beni confiscati, è stato siglato da “Agrorinasce”, consorzio formato da alcuni Comuni del casertano che amministra 138 beni sottratti alla criminalità, e dal Centro Ricerche Aerospaziali (Cira), che ha sede a Capua. L’intesa – firmata dal presidente di “Agrorinasce” Immacolata Fedele e da quello del Cira Luigi Carrino, nasce dall’interesse reciproco a promuovere la ricerca scientifica e a trasferire la tecnologia alle Piccole e medie imprese e alle start up, ossia alle giovani imprese ad alto contenuto innovativo, in aree della Provincia che mostrano forti criticità ambientali, sociali ed economiche. L’ accordo prevede che il Consorzio si impegni ad affidare al Cira immobili confiscati per destinarli inoltre alla “Casa dei ricercatori”, completa di alloggi, e ad un Centro di coworking, formula alternativa al concetto tradizionale di uffici, nel quale si potranno utilizzare postazioni di lavoro in uno spazio comune e multidisciplinare. Si tratta di un nuovo servizio pensato per i singoli o per i piccoli team di professionisti, di creativi, di designer e di inventori di software.
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