SAN NICOLA LA STRADA – “E’ noto alle SS.LL. che lo scrivente, a far data dal 22 giugno u.s., sostituisce anche il responsabile del settore finanziario, Gioacchino Perrotta”. Inizia così la nota che il segretario generale Salvatore Massi, anche nella funzione di sostituto del dirigente del settore finanziario, ha inviato al sindaco Pasquale Delli Paoli ed ai Revisori dei conti, ai quali, concludendo la nota, ha chiesto un “incontro urgente con i Revisori dei Conti dell’Ente” “…..al fine di individuare la fondatezza dei rilievi fatti dallo scrivente….”.

Insomma, il bilancio di previsione 2012, approvato lo scorso 29 giugno anche con la firma dello stesso segretario comunale, non sarebbe “corretto”, ma sarebbe “sottostimato”. Nella missiva, che potrebbe contenere dei rilievi amministrativi, Massi ha individuato delle “criticità” e la elencate, mettendo nero su bianco. “…Da un primo riscontro fatto a seguito della richiesta di emissione di alcuni mandati, si è evidenziato una forte sottostima di alcune previsioni di bilancio. Esempi sono le somme appostate per la quota associativa al Consorzio ASI, la quota dovuta per l’ambito 328/00 di cui è parte l’Ente, le somme per il ricovero dei cani randagi e quelle dovute al Comune di Caserta per l’Ufficio del Lavoro e della M.O.. Inoltre, sarebbe consigliabile rivedere anche le somme appostate per il servizio di igiene ambientale, comprensivo della quota di spazzamento, oltre a tutte le quote delle varie utenze a carico dell’Ente. In considerazione di quanto emerso” – è scritto nella missiva – “è opportuno rivedere l’intero assetto previsionale del corrente bilancio”. Sulle somme vincolate, il dr. Massi rileva che “….da quanto emerso in seguito al passaggio di tesoreria comunale, pare che vi sia un’attestazione del responsabile finanziario Sig. Perrotta e del Collegio dei Revisori che, allo stato, non vi sono somme vincolate. Tale affermazione, ove vera, è tanto più errata quanto dannosa. Infatti, per legge” – sottolinea il segretario comunale – “tutte le somme provenienti da mutui accesi presso la Cassa Depositi e Prestiti, devono avere la destinazione vincolata con una contabilità speciale e separata dalle entrate ordinarie al fine di evitare distrazioni delle predette somme per spese correnti. Infatti, è espressamente vietato il pagamento di spese correnti con somme prese a mutuo, cioè non si possono pagare spese correnti facendo ricorso all’indebitamento e tale divieto costituisce uno dei punti salienti per la corretta gestione delle amministrazioni locali; tale divieto, già presente nella normativa riguardante l’ordinamento contabile degli enti locali, è stato recepito nell’art. 119, novellato della Costituzione. Inoltre” – tiene a sottolineare il dr. Massi – “non sfugge il danno eventualmente derivante alle casse comunali da una siffatta circostanza, se esatta, poiché si correrebbe il rischio di utilizzare somme vincolate per spese ordinarie e, poi, comunque, di dover ripianare le somme utilizzate per pagare le imprese debitrici a fronte di mutui accesi ed erogata dalla Cassa”. Ma l’affondo del segretario generale va oltre e riguarda l’utilizzo di fondi a destinazione vincolata. “…Da una verifica degli atti d’ufficio sono emerse le seguenti delibere di Giunta: 185/2005 – 147/2006 – 23/2007 – 17/2008 – 01/2009 – 161/2009 – 133/2010 – 155/2011 – 46/2012, tutte identiche e relative all’autorizzazione al Tesoriere all’utilizzo delle somme a destinazione vincolata, tra cui anche quelle derivanti dai mutui. L’anomalia è rappresentata dalla circostanza che non risulta che siano mai stati apposti vincoli su alcuna somma giacente presso il Tesoriere, per cui è impressione dello scrivente che si possa verificare l’eventualità che, somme a destinazione vincolate, siano state utilizzate per spese correnti anche oltre il limite previsto per legge, per cui sarebbe opportuno un approfondimento in tal senso…”. Ma i rilievi del segretario si appuntano anche sulle anticipazioni di tesoreria e sulla contabilità delle opere pubbliche. “….A seguito di accesso alla contabilità dell’Ente” – ha scritto il dr. Massi – “non si è potuto evincere le motivazioni e le utilizzazioni delle anticipazione di tesoreria concessa già dal precedente tesoriere, Banco di Napoli, e, ovviamente, reiterata dall’attuale. A fronte di molte opere pubbliche realizzate dall’Ente, si è avuto modo, durante il periodo di titolarità dello scrivente, di notare che si sempre fatto sistematicamente ricorso all’istituto della variante in corso d’opera per attingere ai ribassi d’asta previsti nei quadri economici oltre che a delle perizie per commissionare lavori aggiuntivi alle ditte affidatarie. Non sfugge che tale circostanza, anche se legittima, comporta nuovi oneri a carico del bilancio comunale e dei quali non sempre è stato possibile trovare traccia”. La nota del dr. Massi termina con i cosiddetti “capitoli in partita di giro”. “…Nell’attuale bilancio di previsione” – ha concluso Massi – “vi sono alcuni capitoli in co. “partita di giro”, cioè capitoli che trovano copertura da una corrispondente entrata. Ovviamente, la spesa non può essere effettuata se non si verifica prima l’entrata, come ad es. la vendita della Scuola Media di via Rossini. Ebbene, si deve constatare come, invece, a volte la spesa sia stata impegnata e liquidata ancor prima dell’Entrata, irregolarità, questa, che può comportare gravi deficit strutturali al bilancio”. Se è vero, come è vero, che il dr. Massi non ha avuto modo di controllare il bilancio di previsione visto il poco lasso di tempo a sua disposizione (22 giugno 29 giugno, data in cui è stato approvato il bilancio di previsione), la domanda che ci si pone è: “Chi ha preparato il bilancio e lo posto all’approvazione del Consiglio comunale ?”. Una domanda che potrebbe avere una doppia risposta: politica ed amministrativa. Fuori il colpevole o i colpevoli.

 

Nunzio De Pinto

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