Biodigestore Caserta. Verdi. Poca chiarezza in Commissione terra dei fuochi. Pronti alle barricate se si torna a parlare di Lo Uttaro

“Abbiamo la forte sensazione che si possa pensare nuovamente a Lo Uttaro come sede del biodigestore e, qualora fosse vero, siamo pronti alle barricate, considerando che è questo l’unico modo per dialogare con chi a tutti i costi vuole imporre la propria volontà”. Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione terra dei fuochi, che, insieme al portavoce casertano del Sole che ride, ha partecipato alla riunione della Commissione, presieduta da Giampiero Zinzi, convocata per discutere della possibile costruzione di un biodigestore anaerobico in località Ponteselice, area che rientra nel comprensorio ASI del comune di Caserta. Alla riunione erano presenti anche i tecnici dei Comuni di Caserta e San Nicola la Strada, il sindaco di Recale, Patrizia Vestini, e l’assessore all’ambiente del comune di Casagiove, Lucia Carla Savignano. “Abbiamo avuto l’impressione di partecipare al gioco del dico e non dico, anche se è stato confermato che il sito interessato è quello di Ponteselice, zona ASI, con molta probabilità l’area su cui insiste la Firema; che si tratta in realtà un biodigestore anaerobico e che esistono numerose cause ostative alla scelta di localizzare proprio in quel sito un impianto così impattante” hanno detto i Verdi giudicando “inconsistente la dichiarazione dei tecnici del comune capoluogo che si sono limitati a leggere stralci delle documentazioni già in nostro possesso”. “Forti e costruttivi, invece, gli interventi di chi come noi ritiene inopportuna la scelta di tale luogo” hanno continuato Borrelli e Ursomando per i quali “è interessante e inoppugnabile la contestazione mossa dal dirigente del Comune di San Nicola la Strada che si è limitato sì a leggere quanto previsto dal bando regionale dedicato all’impiantistica per il ciclo della differenziata, ma ha evidenziato così l’incongruenza di una scelta che si può solo definire scellerata, per il non rispetto della totalità delle prescrizioni previste”.