Divieto assoluto di affissione e collocazione di locandine, manifesti, pubblicità, annunci funebri e di matrimonio o di altre ricorrenze sulle pareti degli edifici pubblici o privati, sui pali della pubblica illuminazione, della segnaletica stradale m, delle pensiline a servizio del trasporto pubblico locale, delle bacheche ed in tutti i siti non autorizzati. Lo stop ai manifesti selvaggi è contenuto in un’ordinanza emanata dal sindaco Tommaso Sgueglia che ha inteso intervenire concretamente per tutelare il decoro e l’immagine pubblica del capoluogo caiatino e del suo centro storico. Soprattutto in occasione di promozioni commerciali, matrimoni, manifestazioni ed altre ricorrenze o circostanze varie, è molto diffusa l’abitudine di rendere noti tali eventi con l’affissione di materiale pubblicitario un po’ ovunque lungo le strade e nelle piazze cittadine, deturpando strutture ed edifici pubblici fino ad invadere anche spazi e strumenti non propriamente aventi la destinazione di bacheche all’aperto. “Un andazzo non più tollerabile che crea solo degrado e danneggia il decoro urbano, – spiega il primo cittadino caiatino – che finisce così per essere seriamente compromesso dal fatto che il materiale affisso, o comunque collocato, mediante l’utilizzo di nastro adesivo, resta abbandonato anche quando la ricorrenza, la promozione o la manifestazione a cui si riferiscono è passata”. Da qui la decisione del vertice dell’Amministrazione comunale di adottare i dovuti provvedimenti a tutela e salvaguardia del territorio comunale e della sua immagine deturpata dalle affissioni selvagge. Previste anche sanzioni amministrative pecuniarie per coloro che violeranno l’ordinanza di divieto assoluto di imbrattare muri, invasi cittadini, atteso che si va da un minimo di 25 euro ad un massimo di 500 euro, mentre per quanti imbratteranno la segnaletica stradale, la multa parte da un minimo di 41 euro e arriva fino ad un massimo di 169 euro. In entrambi i casi, il sindaco ha disposto anche l’applicazione della pena accessoria dell’obbligo per l’autore della violazione del ripristino dello stato dei luoghi a proprie spese. Qualora non dovesse essere possibile individuare l’autore della violazione, il Comune non resterà a guardare perché gli organi di polizia potranno avviare opportuni accertamenti previsti dalla legge al fine di verificare se nei confronti delle persone interessate alle ricorrenze, i cui nomi o immagini sono riportate sulle locandine, manifesti e annunci, vi sia una responsabilità solidale nella violazione accertata, comminando sempre le stesse sanzioni. Infine, il sindaco ha anche stabilito le dimensioni che dovranno avere i manifesti funebri, necessariamente di cm 35 x cm 50.

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