La proclamazione delle elezioni provinciali arriva in maniera surreale ed impropria. Il Consigliere Lavornia, invece di rassegnare le proprie dimissioni, gioca a fare il Presidente nonostante non potrebbe più farlo da gennaio, e ciò sarebbe simpatico se non avesse gravi conseguenze per l’intera Provincia. Proclama elezioni ad ottobre, per risparmiare (sic!), ma non si dimette per dare da subito la possibilità ad un commissario di operare, in maniera evidentemente più efficace di quanto non riesca a fare lui, per arrivare aprire un canale con il Ministero dell’Interno che garantisca l’erogazione delle risorse economiche per i dipendenti e per le scuole. Dunque, decretando un’improbabile ed illegittima data del 12 ottobre, si aggrappa alla poltrona, dichiarando con i fatti l’interesse a galleggiare abbastanza per riproporsi e scoprire la “sua” America. Il personalismo di Lavornia è inquietante, ma rappresenta la continuità con un modo di intendere la gestione della cosa pubblica da parte del centrodestra casertano negli ultimi 15 anni. Chi ha responsabilità gestionali dirette del debito generato in Provincia farebbe bene a ricordarlo, prima di attaccare il PD. Dal canto nostro non possiamo che pretendere che questa buffonata finisca e che si recidano tutti gli spazi di contiguità politica ed amministrativa con Lavornia e soci, anche se motivati da senso di responsabilità. Il tempo è scaduto e non possiamo più avallare scelte scellerate e dannose: distinti e distanti, appunto. Lavoriamo per salvaguardare il territorio e l’istituzione, retta in passato con ben altra dignità e consapevolezza delle responsabilità ad essa connesse da personale politico di ben altra tempra, e per ripristinare l’ordine democratico alla Provincia di Caserta.
Rosaria Capacchione
Senatrice Partito democratico