Nella corte del Palazzo delle Arti, ieri pomeriggio, si è celebrata la prima seduta del consiglio comunale di Capodrise. Dopo il giuramento, il sindaco Angelo Crescente ha rivolto un messaggio ai consiglieri e ai cittadini: «Dopo circa quindici mesi di sospensione forzata della dialettica democratica – ha esordito – , le urne, al di là dei risultati elettorali, ci hanno consegnato un paese frazionato, che necessita di essere ricucito, a partire dal rispetto dell’avversario e dalla legittimazione dei ruoli. L’attuale composizione del Consiglio comunale, caratterizzata da una forte componente femminile e giovanile, rappresenta un segno dei tempi nell’evoluzione della politica, un primato che possiamo rivendicare con orgoglio, e costituisce la giusta premessa di un lavoro proficuo, che ci consenta di ben sperare per il recupero del senso comunitario della città. Le sfide aperte, rese ancora più impegnative dai continui tagli ai trasferimenti statali per gli enti colali, le maglie del bilancio sempre più stringenti, la riduzione del potere di acquisto delle famiglie, la scarsa liquidità delle casse comunali, richiedono una forte assunzione di responsabilità da parte di tutti: elettori ed eletti. Per offrire la giusta risposta ai problemi non ancora risolti – ha proseguito –, non basta l’“eroe solitario” che combatte per delega per il bene di tutta la comunità. L’etica della responsabilità o, se si preferisce, il rischio della responsabilità deve essere il “modus operandi” di amministratori e cittadini, punto di incontro tra contributo personale e sviluppo sociale. Molti preferiscono criticare, alzare la voce, parlare a vanvera, alcuni amano demolire, pochi lavorano per costruire; eppure, nonostante tutto, mi rifiuto di credere che non sia possibile una nuova alleanza delle responsabilità per rigenerare la “res pubblica”. Questo è fare politica, questa la politica in cui io credo! Nessuno, quindi – ha concluso Crescente –, può chiamarsi fuori, nemmeno i cittadini. Non c’è alternativa! Le nostre scelte potranno riflettere le nostre speranze se, come viandanti, ci porremo alla ricerca di un’autentica visione del futuro; se saremo capaci di riprendere il filo di una nuova narrazione che ci sveli il segreto per trasformare i sogni in realtà». Si è, poi, proceduto all’elezione del presidente dell’assemblea: con i soli voti della maggioranza (la minoranza ha preferito astenersi) è stato eletto Tommaso Fattopace. La scelta di far svolgere il Consiglio all’aperto risponde a un impegno contenuto nel programma elettorale.

 

 

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