Annamaria Dell’Aprovitola scrive ai cittadini e chiarisce alcuni dubbi sollevati dal sindaco uscente Mario Masi che, in una nota diffusa a mezzo stampa, aveva accusato il primo cittadino in rosa di “liberalizzare qualunque insediamento di industrie insalubri a Carinaro”, mettendo a rischio la salute dei cittadini. Nella nota che porta la firma di Dell’Aprovitola si legge: “Cari cittadini, circa una settimana fa, per le vie della nostra città, è stato affisso un manifesto, relativo all’insediamento delle industrie insalubri nella zona Asi, con il quale si affermava che la ‘nuova giunta mette a rischio la salute pubblica’. Ebbene, mi preme chiarire che prima di scrivere sarebbe opportuno e consigliabile leggere le carte in quanto la giunta da me presieduta, revocando le delibere della giunta Masi, non ha assolutamente permesso con la delibera ‘incriminata’ (n.75, del 1/07/2014) il libero e indiscriminato insediamento delle industrie insalubri sul nostro territorio, per la semplice ragione che ciò era già possibile con la precedente amministrazione”. Alle accuse mosse ancora da Masi, Annamaria Dell’Aprovitola chiarisce che “ciò di cui mi si accusa infondatamente è letteralmente contenuto nella delibera della giunta Masi n.11 del Febbraio 2014, con la quale si sospendeva l’efficacia della tanto decantata delibera salva-popolo n.77 del 30/07/2013, ritenuta dai più illegittima e di ciò ne era consapevole anche la giunta Masi, tanto che la revocò. Pertanto con la mia delibera non si fa altro che stare nella legittimità degli atti, perché nulla muta rispetto a ciò che era già regolato e consentito”. “I fatti sono – ribadisce il sindaco – che l’amministrazione precedente ben sapeva di aver limitato illegittimamente, infondatamente ed arbitrariamente l’insediamento delle industrie insalubri, perché spetta alla Regione e all’Arpac autorizzare ed effettuare controlli, poiché il comune fa solo la classificazione di industria insalubre. Quindi, con la delibera n.75 2014, si interviene solo ed esclusivamente sulla limitazione di ordine temporale, che da una parte non pregiudica assolutamente la possibilità di effettuare controlli per la tutela della salute pubblica, quale diritto costituzionalmente garantito, dall’altro preserva il nostro comune dall’aggressione giudiziaria da parte di imprenditori, i quali, in assenza totale di dati effettivi relativi alla valutazione del rischio, ben potrebbero adire le vie legali. Sì, perché anche un sindaco,quale massima autorità per la tutela della salute pubblica, ha bisogno di dati e prove per intervenire!” Le incombenze di cui si deve occupare la nuova amministrazione sono tante, derivate, come sostiene Dell’Aprovitola, non solo dal marasma creato della precedente amministrazione in materia, ma anche e soprattutto dall’inerzia della giunta Masi che ha sì stipulato una convenzione con la Seconda Università di Napoli, finalizzata all’analisi e alla valutazione del rischio ambientale dell’aria Asi di Aversa Nord, ma non ha mai provveduto a metterla in atto. “Francamente – riflette l’attuale sindaco – non si capisce perché dalla stipula della stessa, risalente al dicembre 2013, si è perso tanto tempo prezioso. Considerato, inoltre, che solo sulla base di una seria analisi di valutazione del rischio, questa amministrazione e questo sindaco possono intervenire, vi assicuro che, da settembre, la convenzione sarà ufficialmente attivata, e, con i risultati dello studio sul tavolo, si interverrà sicuramente e fattivamente con cognizione di causa sull’insediamento delle industrie insalubri”. In qualità di amministratore della propria città, la Dell’Aprovitola consiglia “sommessamente a qualche cittadino di avere molta cautela quando si scrive, poiché si è passibili di denuncia penale. Nella fattispecie, infatti, si potrebbe essere accusati di ‘procurato allarme presso l’autorità’, ex art. 658 c.p”. Ciò che preme al sindaco è dare la giusta rassicurazione ai cittadini circa le proprie condizioni di salute. E per farlo cerca di sviscerare i motivi di tanto accanimento del suo predecessore circa l’attacco mosso tirando in ballo l’insediamento delle industri insalubri. Masi muove un interrogativo alla Dell’Aprovitola esortandola a valutare se fosse ancora opportuno ed utile per il comune “la nostra nell’Asi, visto il risultato completamente fallimentare, sotto il profilo occupazionale ed ambientale che ne è derivato per il nostro paese”. Un consiglio a cui l’attuale sindaco di Carinaro risponde con un interrogativo: “Hai cambiato idea – dice rivolgendosi al Masi – visto che solo due mesi or sono hai ritenuto opportuno autonominarti nell’assemblea generale dell’ASI? Ai posteri l’ardua sentenza!” Che ci siano delle contromosse che, messe in atto dietro le quinte, i cittadini non conoscono? Che, gli obiettivi delle accuse di Masi possano essere differenti rispetto alla salvaguardia della “salute dei cittadini”? Quanto poi mossa “odiosa e grave” messa in atto dalla Dell’Aprotivola, rea di aver oscurato i manifesti affissi da Masi, mettendo, quindi, in essere un “vile atto di discriminazione, segno di debolezza e di meschina partigianeria”, l’attuale primo cittadino chiarisce a chi l’ha dipinta come una mortificatrice e omicida della democrazia che tali affissioni erano state operate abusivamente: “In tal proposito sento di dire che dal 26 Maggio si è insediata una nuova amministrazione, che pretende il rispetto delle regole. Pertanto, ferma ed impregiudicata la consuetudine formatasi nel tempo, che esonerava la politica e il suo naturale dibattito dal pagamento di un diritto di affissione, si dà il caso che quel famigerato manifesto era stato redatto ed affisso da un comune cittadino che, in quanto tale, è tenuto rigorosamente al rispetto delle regole, alla stregua di tutti gli altri rispettabilissimi cittadini di Carinaro”. E alle battute finali, Dell’Aprovitola rincara la dose: “Il vero mortificatore della democrazia è stato colui che, durante la campagna elettorale, oscurò un divertentissimo manifesto di satira politica, e non io, che chiedo solo il rispetto delle regole!”