Il gruppo d’opposizione Carinaro nel cuore ritorna sull’episodio accaduto durante il consiglio comunale del 13 settembre scorso. Durante lo svolgimento del civico consesso il presidente Elisabetta Mauriello non aveva autorizzato la dichiarazione di voto al capogruppo della minoranza Annamaria Dell’Aprovitola. Lo scambio verbale fu così aspro che Dell’Aprovitola dovette richiedere l’intervento del segretario comunale. Oggi il gruppo d’opposizione, anche alla luce delle dichiarazioni successive della Mauriello, ha comunicato l’intenzione di chiedere la revoca della sua posizione in consiglio comunale. “Dopo la nota rilasciata ai giornali locali dal presidente del consiglio E. Mauriello, emerge- spiace sottolinearlo- la scarsa propensione della stessa ad un sereno confronto democratico che, in qualsiasi assemblea elettiva, caratterizza il rapporto tra maggioranza ed opposizione. Il ruolo del presidente del consiglio, riteniamo sia quello di garantire le regole che disciplinano il dibattito in aula, assicurando pari condizioni tanto alla maggioranza, tanto ai gruppi che rispetto alla stessa sono deputati ad una funzione di controllo. Assolutamente reputiamo che non spetti al presidente il compito di decidere a prescindere- come lei asserisce- chi dice banalità, o si perde in discorsi inutili. Difatti, negare la parola ad un consigliere perché aprioristicamente ritiene stia dicendo delle inutilità o banalità, senza sapere a prescindere ciò che si vuole dire, significa negare il diritto di parola allo stesso. Ancor più grave è svilire l’esercizio democratico, declinando il tutto in “discorsi barocchi, vezzi inutili e leziosaggini”. Vorremmo sottolineare che dall’istituzione di questa figura nessun predecessore si è mai permesso di ritenere che la concessione della parola ad un consigliere fosse da considerare una inutile perdita di tempo”.
Secondo il gruppo consiliare quindi le giustificazioni arrivate in un secondo momento dal presidente consiliare non avrebbero fatto altro che peggiorare la situazione. “Nel nostro paese c’è sempre stato e c’è ancora un vivace, acceso e soprattutto ironico (l’ironia è indice di intelligenza viva) confronto dialettico. Mai vi è stato odio tra gli opposti schieramenti e solo ipotizzare che qualcuno lo fomenti può generare, questo sì, delle tensioni. Per quanto esposto, se pure a malincuore, perché riteniamo le parole e gli atteggiamenti della presidente ascrivibili ad impeto giovanile, siamo costretti ad anticipare che, nel caso in cui, non ci fosse un mutamento dell’indirizzo attraverso il quale vengono gestiti i lavori del consiglio, ci sentiremo obbligati a dover presentare, contro la stessa, una mozione con la quale verrebbe richiesta la revoca delle funzioni di presidente del consiglio”. Il messaggio è chiaro: si spera ancora in un mutamento di indirizzo da parte della Mauriello, ma qualora non dovesse arrivare il gruppo d’opposizione non è più disposto a subire le sue modalità di gestione ritenute inappropriate.
Valentina Piermalese