Oggi 2000 tra studenti e professori di tutta la Provincia sono scesi in piazza nella città di Caserta per ribadire di essere contro il governo Renzi e la sua mattanza sociale, per degli Stage a pagamento e con contratto nelle scuole, per dei trasporti a misura di studente. “Alle 10 – si legge in una nota – il corteo con lo striscione “A voi la buona scuola, a noi cattivi maestri” si è mosso dalla stazione di Caserta, per urlare che noi la privatizzazione della scuola non la vogliamo, i privati nella scuola a noi non interessano, ma interessa avere una scuola gratuita per tutti gli studenti, laica e solidale dove i soggetti che la vivono decidano autonomamente la didattica, che non deve essere più un semplice scambio di nozioni ma una condivisione di saperi liberi, così come dovrebbero essere. Al nostro fianco sono scesi in piazza i professori dei nostri licei, per ribadire che queste assunzioni di precari non sono altro che una mossa mediatica e per dire che la didattica non è una cosa valutabile nè con dei test INVALSI nè con altro perchè i professori svolgono un ruolo fondamentale nella nostra società e che non va svalutato per nessuna ragione al mondo. Siamo passati davanti l’ex-Biblioteca comunale di Caserta per riportare in alto la tematica degli spazi sociali, necessari in questa città così come in tutta la Provincia, per creare aggregazione tra i cittadini e gli studenti, dove l’unica alternativa sono i bar e i centri scommesse, per creare un posto dove sviluppare laboratori e attività per il miglioramento della società per far capire che lo Stato non adempie a servizi fondamentali per i cittadini. Abbiamo sanzionato l’ASL, calando uno striscione, perchè dopo ormai un anno dallo scandalo del Biocidio, nella città di Caserta e nella Provincia non è ancora stato creato un registro dei tumori. Inoltre il 7 Novembre scenderemo in piazza a Bagnoli, affianco dei comitati locali, nel giorno il quale Renzi presenterà il piano di risanamento del litorale, che in realtà non è altro che un mezzo per continuare la privatizzazione della nostra nazione e per continuare la devastazione sociale e ambientale della zona, senza pensare agli interessi concreti degli abitanti. Siamo scesi in piazza, come futuri precari o disoccupati, anche contro il Jobs Act promosso da questo governo nazionale, completamente alienato dai bisogni dei cittadini, dei lavoratori dei precari e degli studenti, che non fa altro che creare precarietà e favorire i “Poteri forti” i quali in questa crisi sono stati gli unici ad essersi arricchiti, a discapito del 99% della popolazione europea. Per questo alla fine del corteo ci siamo uniti in assemblea con i licenziati di alcune fabbriche della provincia in presidio sotto la Prefettura, per ribadire che l’unione delle lotte è l’unica via per ottenere reali cambiamenti sociali, lanciando la data del 16 Ottobre a Teverola dove gli studenti si uniranno allo sciopero sociale affianco ai lavoratori della logistica, ai precari e ai disoccupati per continuare a dire che noi queste riforme messe in campo dal Governo a partire dalla Renzi-Giannini ma soprattutto il “Jobc Act” e l’abolizione dell’articolo 18, non ci stanno bene e per creare un percorso di lotte unitario e partecipato”.