Cgil, Cisl e Uil condannano la politica finanziaria della provincia di Caserta, ormai sull’orlo del baratro. Dura la nota diramata in mattinata in cui si legge: “Le scriventi organizzazioni sindacali. con la presente desiderano esprimere la loro completa condivisione a quanto dichiarato dal dirigente del Settore Economico Finanziario della Provincia di Caserta, dr. Giuseppe Vetrone, nel corso della conferenza dei dirigenti tenutasi in data 20 giuigno. presso la sede della Provincia. Nel ribadire la grave situazione di dissesto finanziario, dichiarata il 29 dicembre 2015, in cui versa l’Amministrazione provinciale ha sottolineato la necessaria conseguenza di blocco di tutte quelle attività che comportino successivi impegni di spesa lEnte locale non può impegnare somme complessivamente superiori a quelle definitivamente previste nell’ultimo bilancio approvato e comunque nei limiti delle entrate accertate. Allo stato attuale, duole inoltre evidenziare che nonostante i buoni propositi enucleati nel decreto n.2 del 25 giugno 2015, nulla è stato fatto per impedire un simile tracollo economico. Le Società Partecipate continuano a percepire ingenti fondi senza procedere, nonostante il lungo tempo trascorso, alla revisione di tutti i contratti in essere. Non si è proceduto alla modifica della pianta organica con la dovuta riorganizzazione dell’Ente secondo le ultime disposizioni normative tenendo conto che non è più sostenibile una struttura con tantissimi Settori. Il personale dipendente viene trasferito da un Settore all’altro, spesso in violazione del vigente Regolamento interno e senza alcun previo coinvolgimento delle OO.SS. scriventi al fine di valutare e/o pianificare di concerto le effettive e reali esigenze organizzative dell’Ente. Le scriventi organizzazioni sindacali condannano quindi fermamente e con convinzione la superficiale politica adottata dall’Amministrazione Provinciale di Caserta tenuto conto della penalizzante legge di stabilità (n.190 del 2014) che ha determinato una compressione delle risorse disponibili, nel triennio 2015/2017, di oltre 80 milioni di euro, con conseguente oggettiva impossibilità di assicurare attuazione alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale (come certificato dal Dirigente del Settore Economico Finanziario con nota prot. n.0012397 del 11.02.2015)”.