Accordo o rottura definitiva. Oggi (mercoledì) va in scena il faccia a faccia decisivo tra il sindaco Pio Del Gaudio e i vertici politici e istituzionali dell’Udc di Caserta. Alle 18 il primo cittadino incontrerà i rappresentanti dei centristi per affrontare e risolvere il nodo del rimpasto in giunta.

L’oggetto del contendere è sempre lo stesso: l’Udc vuole, numeri alla mano, il terzo assessore. Dopo la raffica di adesioni dei mesi scorsi, i centristi sono il primo gruppo in assise con 7 consiglieri comunali. Da qui la richiesta di maggiore visibilità nell’esecutivo. Tradotto: un altro posto in giunta. La settimana scorsa si è tenuto un incontro tra le parti, definito dal sindaco “positivo”. E se è vero che il clima si è parzialmente rasserenato, è ancora prematuro presagire un accordo.

Oggi infatti il confronto entrerà nel vivo. E Del Gaudio dovrà dire sì o no alla richiesta del terzo assessorato. Il primo cittadino non consentirsi altri traccheggiamenti. E’ imminente l’approdo in giunta del bilancio consuntivo 2012. E sarebbe impensabile varare lo strumento contabile con una crisi politica in atto. Il futuro della maggioranza sarebbe seriamente messo a rischio.

Una via d’uscita potrebbe essere il rimescolamento delle deleghe lasciando invariato il numero degli assessori. All’Udc potrebbero essere assegnati settori più importanti e deleghe più “pesanti”. Ma al momento questa ipotesi non sembra convincere i consiglieri comunali centristi. Il compito del sindaco, fino a ieri arduo, potrebbe essere agevolato dalla possibile intesa sulla giunta provinciale. Il presidente Zinzi ha dato la disponibilità ad accogliere la richiesta di Giuliano sulla nomina del quarto assessore del Pdl.

E l’eventuale risoluzione della crisi in Provincia potrebbe sbloccare lo stallo anche al Comune. Ma bisogna aspettare a domani. L’ultima parola spetta alla sezione cittadina e ai consiglieri dell’Udc. Che non hanno alcuna intenzione di pagare dazio per il probabile accordo sul piano provinciale. Insomma, la partita del rimpasto è ancora apertissima. E l’esito non è per nulla scontato.

Mario De Michele

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