Una settimana fa il coordinatore di Speranza per Caserta aveva chiesto al Sindaco Marino di ritirare la disponibilità a realizzare un impianto in località Lo Uttaro. I Sindaci Marotta e Cicala, che ringraziamo per aver difeso il diritto alla salute dei cittadini di San Nicola, San Marco e Caserta, parlano chiaramente di gravissimo errore a cui si è posto rimedio. Oggi scopriamo che Marino ha ?salvato? Lo Uttaro dall’impianto. Chi lo ha voluto l?impianto a Lo Uttaro? Certo non Speranza per Caserta, che fin dal primo momento ha tentato di spiegare al Sindaco e all’amministrazione che si poteva già considerare ad esclusa ad ottobre la possibilità di insistere sull’area Lo Uttaro con un nuovo impianto. Voglio infine rassicurare le tante associazioni ambientaliste e comitati che già tremano di fronte alla volontà speculatrice di realizzare comunque un impianto sul territorio comunale di Caserta. Già nel 1994 il Commissario di governo/Prefetto di Napoli formò un Gruppo Tecnico di Diagnostica, composto da appartenenti al Ministero dell’Ambiente, al Servizio Geologico Nazionale, all’ENEA, all’Istituto Superiore della Sanità e al Gruppo tecnico che operava in ogni provincia della regione decretando, a seguito delle analisi territoriale di routine, l?impossibilità di ospitare un impianto di compostaggio (o inceneritore) sul territorio comunali e che la richiesta presentata dall?amministrazione andava respinta. Lo stesso venne attestato per i Comuni di S.Nicola La Strada e di San Marco Evangelista. Il Sindaco Marino si arrenda di fronte all?evidenza dei fatti e alle imposizioni di legge. Ci sono fondi regionali per 25 siti e sono 36 (più Caserta per l’area Lo Uttaro) i comuni che hanno presentato richiesta. Non servono più impianti che, è facile prevedere, dovrebbero eventualmente essere realizzati con il coinvolgimento dei privati. Pensiamo piuttosto a bonificare l?area e a renderla nuovamente fruibile alla città. il prossimo primo febbraio si svolgerà la Conferenza dei Servizi per approvare gli esiti della caratterizzazione dell’area. Dobbiamo tenere presente che l?ARPAC, che ha monitorato i livelli di inquinamento in contraddittorio con la Sogesid e l’Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’, dovrà dare le sue indicazioni per risolvere il problema della contaminazione della falda acquifera, vera e propria priorità per la salvaguardia della salute dei cittadini.
Norma Neim
Capogruppo consiliare Speranza per Caserta