Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Speranza per Caserta sul Puc. “Come sarà coinvolta la cittadinanza rispetto alla stesura del Piano Urbanistico Comunale? Non si penserà mica che possano bastare uno o due convegni, magari ben organizzati ma malissimo pubblicizzati (come “The city we need”, svolto sabato scorso in San Leucio, nell’ambito del Forum Internazionale delle Culture), per poter affermare di aver realmente coinvolto Caserta ed i casertani? Sono questi gli interrogativi che hanno portato il gruppo consiliare di Speranza per Caserta a presentare una interrogazione rivolta al Sindaco Del Gaudio, nella quale si chiede conto di tutto ciò. Dopo la “presa d’atto” da parte della Giunta Comunale, che il 7 agosto scorso ha acquisito ufficialmente il Piano Preliminare consegnato dallo staff di progettisti diretto dal prof. Pica Ciamarra, l’Assessore all’Urbanistica annunciò che “entro la prima, al massimo la seconda settimana di settembre” sarebbe seguita la pubblicazione on-line, momento che avrebbe fatto scattare i sessanta giorni dedicati alle consultazioni popolari, previste dalla Legge Regionale n. 16/2004 (“Alle fasi preordinate all’adozione ed all’approvazione degli strumenti di pianificazione sono assicurate idonee forme di pubblicità, di consultazione e di partecipazione dei cittadini, anche in forma associata, in ordine ai contenuti delle scelte di pianificazione”). Siamo a fine ottobre, e questa pubblicazione ancora non c’è stata; il preliminare permane in fase di “istruttoria” presso l’ufficio urbanistica del Comune, ma la cosa più grave è che ancora non si ha la minima informazione sul “come” l’Amministrazione intende organizzare e coordinare la fase di consultazione e partecipazione della città. Visto anche il basso livello di attenzione, vuoi per sfiducia, vuoi per disinteresse, occorrerà andare nelle scuole, nelle piazze, nelle parrocchie, stimolare gli ordini professionali, insomma mettere in campo una pluralità di azioni coordinate, ed allo stesso tempo predisporre gli strumenti per tradurre spunti e proposte in indirizzi concreti ed utilizzabili dai progettisti, che dovranno poi trasformare il preliminare in Piano Urbanistico vero e proprio. Sarebbe opportuno, inoltre, che tutto ciò fosse già delineato nella delibera di giunta che segnerà l’approvazione del preliminare e l’apertura delle consultazioni”.

 

 

 

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