L’ex candidato a sindaco, Ciro Scocca, fa il punto sulla situazione di Castel Volturno “In un’ intervista rilasciata a maggio 2014 – esordisce Scocca – il futuro Sindaco di Castel Volturno dichiarò che a differenza dei suoi avversari, sarebbe stato “credibile agli occhi dei cittadini e degli elettori” e nei primi 100 giorni di governo avrebbe potenziato “il controllo del territorio”, avviato” la differenziata in modo concreto, partendo da una campagna continua nelle scuole e assicurando la distribuzione ininterrotta di sacchetti e contenitori in tutti gli esercizi commerciali”. Inoltre, avrebbe operato subito il cambio con un altro gestore, in quanto la Senesi aveva fallito sulla differenziata, avrebbe approvato “immediatamente il PUC e il piano spiaggia, garantendo l’accesso alle spiagge libere”. Una vera e propria “rivoluzione”, che avrebbe visto la creazione di “parcheggi comunali, di un valido ufficio comunale di relazioni con il pubblico e di uno sportello telematico delle attività produttive, per migliorare e accelerare i servizi ai cittadini”. Infine, – continua Scocca – ogni fine settimana, insieme ai suoi amministratori, si sarebbe recato “nelle diverse zone del territorio, nei bar, negli esercizi commerciali e nelle case private, per ascoltare i cittadini e renderli partecipi dell’azione amministrativa”. Una volta eletto sarebbe stato “sindaco di tutti cittadini”, cosa che avrebbe dimostrato con i fatti anche perché, a differenza dei suoi predecessori, avrebbe aggredito “i problemi con grande coraggio, a differenza degli ultimi sindaci che hanno galleggiato sui problemi perché mai liberi di decidere, condizionati dai consiglieri in cerca di visibilità e dai soliti poteri forti”. E tutto quanto lo avrebbe realizzato grazie ad “un nuovo metodo” “rivoluzionario e fuori dai soliti schemi”. Alla concretezza di chi dovrebbe preoccuparsi di risolvere i problemi del territorio – dichiara ancora l’ex candidato a sindaco – si contrappone il grande rammarico di assistere a sceneggiate avvilenti, tra maggioranza e opposizione, che con il loro atteggiamento opaco hanno ulteriormente svuotato e svilito la città di contenuti politici e di confronto democratico. Si critica la qualità del messaggio trasmesso dai cantanti neomelodici e il livello sociale di chi li ascolta e poi si offre ai cittadini un contenuto politico e culturale di basso profilo. Non serve proibire, piuttosto è necessario e doveroso dare ai cittadini e ai giovani in particolar modo, la possibilità di scegliere, ma prima bisogna offrire possibilità concrete e credibili. Sono trascorsi 420 giorni dall’insediamento della nuova amministrazione – votata ed eletta proprio lì dove “il tessuto sociale ed economico è molto degradato e non vi è senso di appartenenza” – lì dove vige il divieto bolscevico ai cantanti neomelodici – e dove la politica partitica, in una Castel Volturno allo sbando tra bolle mediatiche e proclami – nulla di quanto dichiarato è stato realizzato – e dove, semplicemente ha fallito. In questi 420, quanto lavoro ha creato questa Amministrazione? Cosa è stato fatto per il Cimitero Nuovo? Che fine ha fatto il Progetto da 470.000 euro della Regione Campania voluto fortemente dalla Commissione Straordinaria – su mia richiesta – volto all’installazione di telecamere da installare sul territorio? Sindaco può smentirmi nel dire che stiamo pagando di meno la raccolta differenziata rispetto a quanto c’era la Commissione Straordinaria? E’ stato eseguito il collaudo delle opere pubbliche ad oggi mai collaudate? Sono state verificate le fideiussioni dei privati? Come mai la Consulta delle Associazioni non si è mai riunita da quando c’è questa Amministrazione Comunale? Perché non si è fatto nulla di concreto per costringere il privato a bonificare la Darsena? Cosa è stato fatto per far sentire meno abbandonati i cittadini di Destra Volturno, della Domitiana e di Bagnara? Il vero problema di questa città – afferma Scocca – è che i cittadini non sono veramente informati su quello che accade e su come è gestito il bene comune, ma la più grande responsabilità del Sindaco è l’aver svenduto la vera essenza dell’essere di sinistra, perché a mio avviso essere di sinistra significa avere il coraggio di abbracciare pienamente la questione morale e rispettare la democrazia e le regole. Se si continua su questa strada, la partecipazione democratica a Castel Volturno rischia di restringersi ulteriormente, soffocata dal qualunquismo, dal populismo e da una sconcertante discriminazione, unico messaggio trasmesso da quest’ amministrazione, che parla di “riqualificazione culturale”, senza avere gli strumenti necessari e come un genitore dispotico, pretende di educare i figli, ma non sa da dove cominciare, perché gli mancano i concetti più elementari di cultura, educazione e buon senso a cui ricorrere. Mi auguro che l’ultima polemica, non sia stata inventata per la necessità di mostrare in tutta Italia mediaticamente che il Sindaco di Castel Volturno è contro la camorra e contro l’illegalità. Se così fosse, vuol dire che uno dei due ha un’idea errata di cosa sia, concretamente, il contrasto ai poteri forti, al clientelismo e alla camorra.

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